1. Schiavetto e Padroncina - Giorno 4


    Data: 06/09/2017, Categorie: Etero Cuckold Dominazione / BDSM Autore: AtYourOrder, Fonte: RaccontiMilu

    ... dolorosa ma non immaginava così tanto. La cera era bollente e lo Schiavetto tratteneva il pianto quando gli veniva versata addosso, quando invece la striscia veniva tirata con forza le lacrime gli uscivano copiose. Mentre soffriva in silenzio, aveva notato un paio di guardoni, nel palazzo davanti che si gustavano la scena dalla finestra mentre si masturbavano. Non sapeva se erano attratti dal suo dolore o dalla bellezza della sua Padroncina, ma sperava in quest’ultima ipotesi. La sua Padroncina intanto veniva depilata senza dar segno di provare il benché minimo dolore. Finito il corpo, l’estetista passò al pube e al pisello, che era rimasto in erezione per tutto il tempo. In quel momento vide, sempre nel palazzo di fronte, che una donna era uscita sul balcone a fumarsi una sigaretta e, rimasta sconvolta dalla scena, era rimasta lì a fissarli: aveva anche preso il cellulare e fatto una chiamata, forse stava raccontando l’accaduto a qualche sua amica. “Pisellino rasato. Adesso viene il vero divertimento” annunciò l’estetista.. Lo Schiavetto aveva capito cosa intendeva: che alle palle avrebbe sofferto molto di più. Si aggrappò con le unghie al lettino mentre la cera bollente gli veniva spalmata su tutto lo scroto. Le sue palline gridavano pietà, ma il peggio stava per arrivare. Quando la prima striscia fu strappata urlò dal dolore, e questo era prevedibile. Ed ebbe anche un orgasmo, cosa meno prevedibile. Il suo sperma era denso e voluminoso e sporcò le mani dell’estetista. ...
    ... “Chiedo scusa” disse con voce strozzata “Schiavetto, lecca tutto” tuonò la sua Padrona fingendosi arrabbiata. Lo Schiavetto leccò le mani dell’estetista, la quale era visibilmente a disagio per ciò che era accaduto. Quando la ebbe pulita, lei tornò a completare il suo lavoro. Servirono 6 strisce per togliere tutti i peli che aveva. Ad ogni strappo urlò dal dolore ma senza venire nuovamente. Anzi, il pisello si era ammosciato, lui non era più eccitato e gli strappi furono molto più dolorosi per lui. A lavoro finito, non aveva più alcun pelo al di sotto del collo ma, in compenso, aveva molti spettatori sul palazzo davanti. Si rivestirono, ma la Padroncina sistemò di proposito male il proprio vestito. Normalmente arriva qualche centimetro sotto la sua vagina, invece lei lo fece fermare un paio di centimetri sopra il clitoride. “Merito anche io un orgasmo. Avanti, torniamo all’autobus” spiegò Quando salirono tutti i passeggeri si girarono a guardarla: non era abituale vedere una ragazza entrare con la fica completamente al vento. Andò nei posti in fondo, dove c’era un ragazzo intento a studiare su un libro. Lei si fermò davanti a lui, gli mise la vagina davanti la faccia e disse: “Se la vuoi, te la do. E’ gratis” Il ragazzo balbettò: “Mi mi mi spiace. Non non posso: so-o-so-o-sono f-i-i-i-i-danzato” Ma la Padroncina non si fece troppo scrupoli. Senza nemmeno farlo alzare dal sedile gli estrasse il pisello dai pantaloni. “Forse tu vuoi essere fedele. Il tuo cazzo duro però non lo ...