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Noi e lo scout (prima parte)
Data: 26/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: magos
... all’atro. A quel punto raccogliemmo le nostre cose e ci apprestammo all’ultima parte del percorso, una scalata piuttosto impegnativa di un’oretta che ci portò oltre il limitare degli alberi, tra i pascoli invasi dai fiori alpini e dalle farfalle. Verso le cinque arrivammo al punto stabilito, una piccola conca riparata e assolata che si affacciava sul sentiero. Montammo la tenda e finalmente ci spogliammo per godere degli ultimi raggi di quel caldo sole come piaceva a noi. Stare nudi all’aria aperta ci faceva sentire più vivi e più energici, ci ricaricava! Come succedeva quasi sempre in posti come quello dopo poco ci ritrovammo avvinghiati a baciarci con passione, rotolando e accarezzandoci. Proprio mentre stavo per tuffarmi sul suo cazzo in tiro che sentivo strusciare in basso contro il mio, mi accorsi di una figura in avvicinamento sul sentiero. “Merda! Arriva qualcuno!” imprecai “Presto Michi mettiti addosso qualcosa.” Ci infilammo al volo i pantaloncini, per i boxer e la maglietta non c’era tempo, ma anche così ero quasi sicuro ci avesse visti! Avvicinandosi mi accorsi che lo sconosciuto altri non fosse se non il ragazzo moretto che avevo notato al fiume. Era vestito da scout, con tanto di fazzolettone, zaino immenso e pantaloncini blu corti e larghi. Era visibilmente accaldato per la salita appena conclusa e la maglietta gli si era incollata addosso per il sudore. Lanciai una rapida occhiata a Michele e mi accorsi che anche lui mi stava guardando con aria ...
... maliziosa. L’eccitazione non si era spenta in nessuno dei due. Il ragazzo si fece vicino e facendo un cenno con la mano ci salutò “ Ehilà!” “Ciao!” risposi io con intraprendenza “Vuoi un sorso d’acqua? Quella salita è bella tosta!” “Volentieri” accettò lui sorridendo “Se non vi dispiace mi fermo cinque minuti a riprendere fiato.” “Nessun disturbo, anzi!” buttò lì Michele con fare divertito “Che ci fai da solo a quest’ora così lontano dal paese?” “Ho preso la partenza” ci disse dopo un sorso dalla mia borraccia “Quando uno scout diventa abbastanza grande viene mandato due giorni a campeggiare da solo per meditare se continuare il suo percorso o smettere di essere scout. Questo weekend è il turno mio e di un mio compagno di squadriglia. Torneremo in paese dagli altri soltanto domani sera.” “E dove pensi di fermarti?” chiesi io incuriosito. “In realtà non so ancora..” rispose lui pensieroso “Non conosco bene questa valle. Pensavo di salire ancora un pezzetto.” “Non so se ti conviene sai” lo avvertii “Dopo questa curva arrivi in cresta e di lì in poi sono pochi i punti riparati in cui piantare la tenda. Non fa freddo ma di notte se si alzasse il vento rischieresti.” “Ah.. non sapevo.” “Ascolta, so che dovrebbe essere un ritiro individuale, ma noi non siamo scout, potresti fermarti qui, piantare la tenda lì vicino alla nostra ed evitare inconvenienti. No Michi?” dissi io. “Infatti!” fece lui di rimando “Fermati! Facciamo due chiacchiere, ci racconti di ...