1. Serial sucker - 1


    Data: 29/03/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... i suoi slip per farli esaminare dai nostri esperti: se è stato l’aggressore a toglierglieli, potrebbero esserci le sue cellule epiteliali e cose del genere.”
    
    Questo fu il colpo di grazia per il povero Rudy, già provato dalla terribile esperienza.
    
    “Senta, - fece, alzandosi – ci ho ripensato, non voglio sporgere denuncia. Lasciamo perdere, non è così grave, come mi sembrava all’inizio.”
    
    “Come vuole. – concordò l’appuntato - Ci faccia su una bella dormita e vedrà che domani starà meglio.”, e stava per aggiungere ‘E pazienza per i suoi slip’, ma non volle infierire.
    
    Appena la porta si fu chiusa alle spalle di Rudy, però, non riuscì a trattenere una fragorosa risata: gliene erano capitati di tipi strambi, ma questo li superava tutti!
    
    Ma non rise l’appuntato, quando due notti dopo si presentò un altro ragazzo a denunciare lo stesso crimine: stupro genitale e sparizione delle mutande, nella fattispecie un paio di boxer azzurrini, tutti elementi confermati dall’esame in ospedale e dal successivo sopralluogo sul posto dell’aggressione.
    
    Sfortunatamente, la notizia arrivò anche ad un giornaletto scandalistico locale, a cui non parve vero inzuppare il biscotto in quella ghiottoneria, col risultato che il giorno dopo tutta la città rideva del ‘serial sucker’, del succhiatore seriale, che si aggirava di notte negli anfratti del Parco Balletti; col risultato che per tutta la successiva settimana una folla di ...
    ... ragazzotti, ragazzotte, gente adulta e curiosi di ogni tipo continuò ad aggirarsi chiassosamente per i vialetti del parco e dietro i cespugli, con la speranza di incontrare il succhiatore seriale o quanto meno qualcuna della sue vittime.
    
    Ma il succhiatore seriale, o meglio ‘serial sucker’ per rispettare la forma, non era certo uno sciocco e non si fece vedere neanche in effigie.
    
    Dopo una settimana, gli sfaccendati si erano già stufati e preferirono spostare il loro interesse su altri obiettivi, emigrando in massa verso i pub e le birrerie del centro. Rimase una pur sempre nutrita schiera di checche sgallettate e anonimi accompagnatori di cani, ma pure questi cambiarono aria, dopo una settimana inconcludente. Morale della favola, dopo quindici giorni Parco Balletti era tornato buio e silenzioso come un tempo, regno ideale di spacciatori e stupratori più o meno seriali di vario genere.
    
    Quando vide infatti che tutto era tornato alla normalità, appena scesa la sera, il nostro serial sucker si inoltrò con un sorriso fra i vialetti del parco ormai in penombra, alla ricerca delle prossima vittima. Che infatti non tardò a spuntare nelle vesti affascinanti di un giovanotto solido e polposo con un borsone gettato sulla spalla: con ogni evidenza era appena uscito dalla palestra, profumato di bagno schiuma e di sudore fresco.
    
    Il serial sucker si leccò le labbra, sorrise e gli si fece incontro.
    
    (continua)
    
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