Cercalavoro
Data: 30/03/2018,
Categorie:
Cuckold
Dominazione / BDSM
Autore: MarcoB
... esso dipende dalle sue capacità nell’occuparsi delle mie legittime esigenze personali. Capacità delle quali mi accerterò ora stesso.”Giorgia si voltò verso di me con aria interrogativa. Era nel panico. Cosa le stava chiedendo esattamente? Feci un rapido conto di ciò che la proposta avrebbe potuto fruttare, senza contare il molto tempo libero che le lasciava e che le avrebbe consentito di fare anche un altro lavoro. Guardai Gorgia ed annuii. Di rimando Giorgia, rivolta all’ometto, rispose: “Bene. Facciamo questa valutazione, allora”L‘ometto girò attorno alla scrivania e si avvicinò a Giorgia. Ora l’ometto era in linea con Giorgia ed era coperto alla mia vista, ma capii che verosimilmente stava lavorando sulla cerniera della patta. Ebbi un tuffo al cuore. Non mi sembrava possibile che avesse tirato fuori l’uccello. Poi l’ometto disse: “Bene signorina cominci a farmi vedere come se la cava con questo” Mi sembrò di morire. Rimasi attonito mentre Giorgia, dopo un attimo di esitazione, si piegò e, presumibilmente, gli prese l’uccello in bocca. Giorgia era molto brava con la bocca, io la scherzando le dicevo che aveva un secondo clitoride tra le tonsille, tanto amava succhiarmelo.Sentivo i tipici rumori di chi succhia con abbondante salivazione, ma lui non emise un gemito che era uno. Poi, improvvisamente, le prese la testa far le mani e cominciò ad accompagnare la testa di Giorgia su e giù con violenza crescente. Non potevo crederci, quell’ometto le stava scopando la bocca. Sentivo ...
... la rabbia salirmi alle mani. Contemporaneamente sentivo che saliva anche il mio uccello.Dopo parecchi minuti di questa ginnastica, l’ometto rallentò la corsa e disse: “Bene, signorina, ora si alzi in piedi e si giri.” Lei eseguì. Lui la spinse bruscamente vicino al tavolo di riunione, proprio di fronte a me. La fece piegare fino a che il petto non toccò il tavolo, poi senza mai guardarmi, le alzò la gonna, le abbassò calze e mutandine, le fece allargare le gambe. Poi portò la mano alla bocca e vi depose un bel po’ di saliva che spalmò, presumibilmente, sull’orifizio anale. Poi, come se stesse eseguendo una operazione chirurgica, si avvicinò a lei e, con una spinta di reni, penetrò nel culo di Giorgia.Giorgia aveva il volto a meno di mezzo metro da me. Non appena lui la penetrò nel culo, vidi i sui occhi allargarsi ed un piccolo urlo le uscì dalla bocca. Ero paralizzato dalla sorpresa e dal dolore. Giorgia mi guardava atterrita mentre l’ometto faceva i suoi comodi. Io non avevo il coraggio di fare nulla, men che meno di accarezzarle il volto ed asciugare le sue lacrime di dolore. Non mi aveva mai permesso di entrare nel suo scrigno anale.Piano piano, il volto di Giorgia si andava distendendo, il suo respiro diventava più affannoso e cominciai dopo qualche minuto a sentire i suoi gemiti di piacere che, non più soffocati, diventavano via via sempre più forti. L’ometto continuò imperterrito, con la fronte imperlata di sudore, trattenendo la sua preda ora per le anche, ora per le ...