Immigrazione incontrollata
Data: 01/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Simone Turner
... dopo, un debole spruzzo giallino schizzò fuori dalla sua grossa cappella. Il ragazzo nero sorrise, rilassandosi, e il getto prese forza colpendo il mio fidanzato sulla guancia, poco sotto l’occhio. Rischiai seriamente di venire proprio in quel momento. Daniele si riscosse e ricominciò a strillare, più forte di prima. Il ragazzone sopra di lui ne approfittò per dirigere il forte getto dritto nella sua bocca, e le grida si trasformarono in un lamento soffocato. I ragazzi scoppiarono a ridere e uno di loro lo afferrò, premendogli le sue forti dita sulle guance e costringendolo ad aprire del tutto la bocca. «Non ingoiare finché non te lo dico.» Gli ordinai dalla poltrona e i suoi occhi si fecero ancora più grandi e supplichevoli. «Ti piace, vero?! Manda giù, adesso!» Ero in estasi. «Porca troia, questo culo è il paradiso!» Grugni all'improvviso il ragazzo che lo stava scopando. Poi si irrigidì, inarcando la schiena, e speronò tutto il suo ariete da demolizione nel buco del culo del mio fidanzato, infarcendolo con la prima sborrata della serata. Il suo ringhio animalesco e il grido di Daniele si fusero in un unico assordante lamento di piacere e dolore, fusi inestricabilmente tra loro. Dopo che tutti si alternarono dentro di lui, scopandolo con forza e senza pietà, il suo buco del culo era arrossato e gonfio e ribolliva di sperma. «Non mi va che tutta quella sborra vada sprecata,» dissi fintamente preoccupato. I ragazzi neri sorrisero soddisfatti, sudati e ansimanti. «Raccoglila ...
... con le dita e lecca via tutto.» Daniele eseguì senza protestare, e iniziò a raccogliere lo sperma che gocciolava dal suo buco distrutto per poi leccarsi le dita, rassegnato. Stravolto com'era, lo trovavo davvero carino. Gli sconosciuti con la pelle d’ebano si eccitarono nuovamente guardandolo ingoiare il loro sperma fino all'ultima goccia. «Perché non fate una gara di sputi?» Suggerii. «Chi centra più volte la bocca vince, poi dovrà ingoiare ovviamente.» Feci sistemare il mio fidanzato a gambe incrociate sul pavimento, tra le mie ginocchia, mentre i ragazzi si misero in posizione a poca distanza. Non volevamo seriamente che il gioco fosse troppo difficile. E lo tenni stretto mentre si contorceva, senza però osare muovere la testa o chiudere la bocca. Mi fissava dal basso, con la testa leggermente inclinata all'indietro e gli occhi sgranati, mentre tra le sue labbra e sulla sua lingua andava pian piano formandosi un laghetto di saliva spumosa. Quando ci stancammo di quel gioco, i ragazzi erano euforici, nessuno aveva tenuto il conto di chi aveva fatto centro per cui non ci fu un vero vincitore, ma di certo ordinai comunque a Daniele di chiudere la bocca e mandare giù tutto. Baciandolo sulla fronte quando riuscì ad ingoiare con molta difficoltà. «Grande!» Gli bisbigliai con le labbra a pochi centimetri dalla sua fronte contratta, e lui mi strinse la caviglia con una mano, mentre una lacrima gli scivolava lungo la guancia. «Qualcuno ha qualcosa che possiamo spingergli dentro il ...