Un suocero che non immagini 1
Data: 02/04/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Laura nuora, Fonte: EroticiRacconti
In primis un saluto a tutti i lettori e allo staff di questo sito Mi chiamo Laura sono una donna sposata di quarantuno anni, sono alta 1,68 cm. per 60 Kg., una quarta di seno, capelli lunghi sulla schiena castano chiaro ma ho fatto i mesh color miele, ho due figli, la femminuccia e il maschietto di 20 e 18 anni che frequentano il liceo classico mia figlia e lo scientifico mio figlio. Ho un sedere ancora sodo e rotondo mai vilato fino a poco tempo fa. Sono casalinga mentre mio marito Giuseppe si occupa dell’azienda agricola che gli ha donato suo padre dalla mattina alla sera. La mia vita sessuale è appagata perché Giuseppe mi scopa tutte le sere tranne quei pochi giorni. Abitiamo in una villetta fatta in modo che si possono costruire altri piani dopo, fatta alzare di sana pianta dai miei suoceri. Ciò che sto per narrare, mi è successo a fine aprile di quest’anno, pochi giorni prima che finissero le scuole. La mattina chiamai mio suocero come faccio tutti i giorni e gli dissi che oltre al pane mi serviva dalla verdura, delle patate e dei pomodori. Lui è felice di rendersi utile, mio marito è figlio unico e a me mia suocera e mio suocero mi trattano come una reggina. Verso le 10:00 suono in campanello del portone e aprii, era mio suocero Michele, alto 1,75 capelli brizzolati ma folti, con un fisico giovanile anche per i suoi 65 anni gli andai incontro per le scale per togliergli le borse dalle mani. In suo viso lo vidi teso, gli chiesi se stava male, visto lo strano viso che si ...
... ritrovava. Disse non sto male, è tua suocera che mi ha mandato in bestia pensa che da quattro giorni che ci provo e lei non ne vuol sapere niente a letto. Beh, dissi siete anziani, capita. Mi guardò e disse cosa vorresti dire che sono da buttare? Alla vostra età non credo ci sia più azione. Senza volerlo avevo detto qualcosa di sbagliato e offensivo. Si fermo a metà corridoio di casa, posandomi le mani sulle spalle mi spinse contro il muro, si pose davanti a me, inchiodandomi al muro della parete disse ora ti faccio federe se ho azione o no. Mi caddero i sacchetti dalle mani, cominciai a tremare, forse di paura o di vergogna. Mi mise una mano dietro la nuca e incollò le sue labbra alle mie infilando la sua lingua nella mia bocca. Mentre la mano destra la poso sulle mie natiche e schiacciò il mio ventre contro il suo mentre me lo palpava tutto. Cercai di respingerlo ma mi parse un peso marmoreo, non riuscì a spostarlo nemmeno di un millimetro. Le sue mani cominciarono ad accarezzarmi tutto il corpo palpandomi i seni e facendoli uscire fuori dalla vestina leggera che indossavo. Poi mi alzò la vestina e infilò la mano in mezzo alle mie gambe raggiungendo subito la mia fessura attraverso le mutandine. Quel contatto mi diede una scossa elettrica. Guarda la porcellina è tutta fradicia. Mi vergognai da morire di come mi aveva trovata in mezzo alle gambe. Poi lo sentì ormeggiare vicino alla sua patta, dopo di che mi prese un mano e la guidò alla sua patta. Il suo cazzo era fuori dai ...