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le storie di scarpetta
Data: 02/04/2018, Categorie: Lesbo Incesti Autore: JoJo78, Fonte: RaccontiMilu
Il clistereSalve mi chiamo Kiara ma tutti i miei amici piu intimi mi chiamano scarpetta. Perché questo soprannome? Ve lo spiegherò a tempo debito. Oggi vi racconterò come ho iniziato il mio viaggio nel eros. Ai tempi dei fatti avevo appena compiuto i 19 anni, comincio col dire che sono una persona molto curiosa e aperta a tutte le esperienze, faccio danza e coltivo il sogno di diventare un etoille da quando avevo 10 anni. Cmq non è della danza che vi voglio parlare anche se molto spesso avevo qualche rapporto saffico con ragazze del mio corso. Ho una sorella di nome Giulia che amo profondamente, non un amore che ce tra sorelle la amo come un amante ama il suo amore. E proprio per merito di mia sorella Giulia che posso dire con sicurezza assoluta che ho provato ogni perversione e goduto nel farle da cavia . tutto cominciò una mattina in cui mi sentivo particolarmente costipata, avevo fitte allo stomaco e non riuscivo ad andare di corpo così chiesi a mia sorella che fa medicina se aveva qualche rimedio.“Giulia senti avrei problemi ad andare in bagno sai per caso cosa potrei prendere?”“ Erika l’unica soluzione efficace e immediata è il clistere gli altri rimedi danno i loro risultati solo col tempo e ti vedo particolarmente sofferente da quanto è che non vai al bagno?”“oggi sono 3 giorni che non ci vado… va bene mi hai convinto. Ma lo sai fare?”“certo che lo so fare per chi mi hai preso? Intanto incominciati a spogliare che io preparo l’occorrente”Fidandomi delle sue parole mi ...
... tolsi pantaloni e mutandine non mi vergognavo perche già conosceva bene il mio corpo, molto spesso ci davamo piacere reciproco coccolandoci nel nostro letto che dividiamo proprio come una coppia. Mi posizionai nel letto in modo che avesse accesso facile al mio culetto. Lei portò un trespolo con una grossa borsa d’acqua appesa collegata ad un tubicino e un plug anale gonfiabile con una pompetta per clisteri. Allargai le chiappe con le mani mettendo in bella mostra la mia rosellina scura.“sei pronta? Io vado.”Mi infilò il plug gonfiabile dentro era formato in modo tale che due tubicini lo attraversassero uno per poterlo gonfiare e formare un tappo per impedire ai liquidi di passare mentre l’altro serviva a fare scorrere il liquido dentro il paziente. Incominciò ha gonfiare il palloncino come si fa quando si misura la pressione sanguigna e il palloncino prese a gonfiarsi dentro di me forzando le pareti intestinali e incastrandosi tra esse senza possibilità di poterlo estrarre se non sgonfiandolo di nuovo. Poi incominciò ad attacare al tubicino quello che collegava la sacca d’acqua sopra il trespolo e aprì il rubinetto, l’acqua sgorgava e sentivo il liquido entrare dentro di me e la mia pancia che non aveva un filo di grasso si gonfiò d’apprima in modo lieve, poi sempre piu accentuatamente ed evidente, alla fine sembravo incinta di un bebè. Vedendo quella pancia crescere oltre misura le dissi“ Giulia ma quanti litri ci hai messo in quella sacca?”“ sono 7 litri”“così tanti?!?!?! Ma ...