1. La complice: il primo impatto con la elisa


    Data: 02/04/2018, Categorie: Etero Autore: LucasFromParis, Fonte: Annunci69

    ... era una maschera). Dall’altro una donna che sapeva ciò che voleva, che non faceva le mille ipocrite sceneggiate che tante volte in passato mi avevano profondamente irritato. Discutemmo del primo incontro. Lei non era contraria ad un primo appuntamento di sesso. Mi colpì, la ricordo ancora, la sua frase: “chiedo solo di potermi tirare indietro se non mi piaci di persona”. Fu come un colpo allo stomaco. Non ero (più) abituato a tanta franchezza. La rassicurai sul punto; la regola era sempre la stessa, mai avrei voluto che una donna facesse qualcosa controvoglia o si sentisse obbligata. A quel punto, approfittando del fatto che non eravamo molto distanti, le proposi il cosiddetto “incontro conoscitivo”. Una colazione assieme per fare 2 chiacchiere e capire se il feeling fra di noi ci fosse o meno. Ero stranamente emozionato in quella mattina di settembre. La vidi arrivare, e ci sedemmo a parlare del più e del meno. Non cercai di sedurla, fui semplicemente me stesso. Lo sconcerto che avevo provato già telefonicamente si accrebbe. Cercavo di intuire dai suoi sguardi, dai suoi sorrisi dal suo linguaggio del corpo se le potessi piacere o meno; in genere è un esercizio in cui sono bravo. Ma in quella occasione… nulla. In compenso era assai più bella di quanto apparisse in foto. I suoi occhi, benché velati da una barriera, erano belli ed espressivi, il corpo armonioso. E la bocca, la bocca era meravigliosa. ...
    ... Carnosa, con una sorta di broncio. Non ne distolsi mai lo sguardo. Quando ci salutammo lei non disse nulla. Ed io ebbi la netta sensazione di aver fallito il test. L’avevo persa. Non avrei mai baciato quella bocca, non avrei mai spogliato quel corpo. Non avrei mai visto quegli occhi godere. Ero deluso. Ero incazzato
    
    Resistetti alla tentazione di chiamarla o scriverle per sapere… non volevo fare la figura del disperato. Ma di lì a poco squillò il mio telefono. Era lei. Ancora una volta non dimenticherò mai la frase che mi disse e che mi parve quasi incongrua nella sua freddezza: “per me è ok”. Quello fu un gran bel momento. Bruciavo dal desiderio di possederla, ma sapevo che avrei dovuto aspettare un interminabile week end. Ma sapevo che sarebbe dovuta passare nei pressi del mio ufficio per rincasare e le chiesi se le andasse di farci un saluto al volo. Con mia sorpresa accettò. Quando la vidi avvicinarsi da lontano mi emozionai di nuovo. Aveva detto che era “ok” per lei. Quindi non appena si avvicinò la strinsi fra le braccia e la condussi in un angolo del parchetto per baciarla. Quel bacio mi svelò di E più di tutto il resto. La barriera era crollata istantaneamente. Mi risposte con un trasporto che mi lasciò di stucco. Ci baciammo a lungo, ci assaggiammo a lungo quasi disperatamente e i nostri corpi erano letteralmente incollati. E’ uno dei baci che ricorderò tutta la vita. Il primo bacio di E
    
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