1. Una domenica a pesca


    Data: 02/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: vogliosorn, Fonte: Annunci69

    ... feci entrare per primo e approfittai per dare un'occhiata al suo culo. Decisamente bello. Preso il caffè e ripartiti per il fiume Mauri prese a raccontarmi la sua avventura del venerdi sera. Era divertente vedere quell'omone che arrossiva quando i particolari si facevano piccanti, ed io lo incitavo per far alzare la sua eccitazione e poter sbirciare cosi nel bozzo tra le sue gambe per poter vedere se tutto era proporzionato alla stazza. Ma mentre parlava la mia mente tornava alla sera prima, alle senzazioni forti che quel ragazzo che non avrei mai guardato per la strada mi stava facendo provare. L'incertezza e la delicatezza con cui sfiorava il mio corpo e quelle parti che lui cercava ma non si azzardava a chiedere erano di volta in volta sempre più audaci e profonde, la sua lingua stava percorrendo ogni angolo della mia pelle e io mi stavo facendo prendere come un re con le sue schiave. Eccoci a destinazione. Il fiume, la cascatella e persino il cerchio di pietre in cui accendavamo il fuoco per il pranzo erano li ad aspettarci per passare una giornata di allegria, cazzate, vino, canne e qualche parolaccia per i pesci che mangiavano le esche e se ne tornavano a nuotare fieri di averci beffato. Mentre Mauri preparava meticolasamente tutta l'attrezzatura, io, spaparanzato sotto un'ombra continuavo a godere dell'odore che Claudio mi aveva lasciato addosso. Non era stato per niente timido quando si era impossessato del mio sesso e ci aveva giocato con tutto il suo corpo, non lo ...
    ... era stato nemmeno quando con inaspettata decisione aveva iniziato a giocare con il mio culo che in realtà stava bramando impaziente. Essere sotto il suo controllo era stata la cosa più naturale che potesse succedere ed io mi stavo facendo trasportare dal suo impeto, da quella gentilezza che mi stava facendo sentire la persona più desiderata del mondo. Dopo l'esplosione di piacere che ci aveva raggiunti quasi contemporaneamente ci abbandonammo in baci e carezze e sguardi pieni e appagati incuranti degli umori che ci stavano impiastricciando. La voce di Maurizio tornò ancora una volta ad interrompere il piacere dela serata appena trascorsa. “Cosa hai combinato ieri sera? Mi sembri strano? Hai trombato di brutto ehh? Dai racconta”. Modificando leggermente il nome del mio compagno di letto, Maurizio infatti mi credeva etero, raccontai la serata e il motivo della mia stanchezza. Gli piaceva ascoltare, e quando la cosa gli piaceva si toccava il pacco che inesorabilmente cresceva e diventava divertente osservare come cercava di nasconderlo. Quella volta il mio racconto doveva averlo eccitato per bene, il pacco era visibilmente ingrossato e lui cercava di nasconderlo, ma più si strusciava per mimetizzarlo più questo si manifestava. Niente male il ragazzo, non lo avevo mai visto cosi bello fiero ed eretto. Finita la canna e il racconto ognuno si scelse il proprio angolo dove buttare le lenze e godersi il sole. La mia mente chiedeva solo pace per poter tornare alla sera prima. La doccia ...