1. La tempesta perfetta


    Data: 04/04/2018, Categorie: Etero Autore: fiamma111, Fonte: Annunci69

    Lui aprì la porta, piano, mosse qualche passo nella penombra, come un predatore che fiuta la sua preda, lei era lì, addormentata sul letto, il lenzuolo posato sul suo corpo a celarne le morbide forme, la carne calda, forse sotto le palpebre chiuse stava sognando quell’ incontro. Lentamente lui percorse il perimetro della stanza mentre si sfilava gli abiti rivelando il corpo tonico, i muscoli che tendevano la sua pelle abbronzata e l’ erezione che pian piano cominciava a gonfiarsi, come un germoglio innaffiato dal pensiero di lei. Da bravo predatore non produsse nessun rumore mentre nella penombra si allungò nel letto, sollevando appena il lenzuolo per portarsi accanto a lei che forse fiutò il suo odore, perché inarcò appena il collo sollevando il mento, come una principessa addormentata che attende il suo bacio. Dapprima fu un bacio dolce, il sapore delle labbra: un misto di cioccolato e cannella, poi fu un esplosione di scintille, un cortocircuito che accellerò i loro battiti , le lingue che guizzavano in una lotta di elettrizzante piacere, una pioggia di stelle che bruciava sulla pelle, brividi dolci e caldi che impedivano di aprire le palpebre anche quando le labbra si allontanavano quel poco per sentire il respiro dell’ altro.
    
    Le mani di lui scivolarono calde sul suo corpo che conosceva oramai come le sue tasche, avvertiva sotto i polpastrelli l’ energia che la sua pelle emanava ad ogni tocco e conosceva a memoria ogni interruttore per farla accendere come un neon, ...
    ... sapeva dove sfiorare, dove penetrare per innescare la miccia di quell’ esplosione di fuochi d’ artificio in tecnicolor che erano i suoi orgasmi, ma quel mattino se la prendeva comoda: ascoltava le maree che agitavano quella creatura d’ acqua e le assecondava. Le sue mani scesero dal ventre all’ interno coscia ed iniziò a carezzare le morbide dune di pelle liscia del suo sesso, che si schiudevano come petali umidicci al calore dei primi raggi di sole, e quel sole era lui.
    
    Quando si erano incontrati, lei si era presentata dopo aver spalmato la protezione 50 sul suo cuore, ma poi non l’ aveva più messa, ed ora, dopo tanta esposizione, la sua anima a quel tocco bruciava di passione e desiderio, come la sua pelle. Lui chinò il capo, poggiandolo sul suo ventre, quasi ad ascoltare il fremito che lentamente montava in lei mentre ora scivolava con le dita sul suo clitoride, sulle sue labbra, e poi dentro di lei, frugandole le carni, palpando, sfiorando, strofinando, baciando la sua carne morbida e rosea. E come un temporale in arrivo, i suo gemiti echeggiarono in tutta la stanza, dapprima lievi e lontani poicominciarono ad esplodere improvvisi come il fulmine, seguiti dal rantolo sommesso del tuono. Il suo bacino si muoveva contro la sua mano, come la polena di una nave in balia delle onde sempre più altre, contro gli scogli umidi delle sue dita bagnate dagli schizzi di quel mare in tempesta, dita che entravano ed uscivano da lei tormentandola e provocando onde sempre più alte e ...
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