Un processo americano
Data: 04/04/2018,
Categorie:
Etero
Incesti
Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu
... particolari?��Sì, non ho ucciso mio marito, non devo vergognarmi di nulla��Bene, ci vuol raccontare brevemente l�inizio della sua storia con Joseph?��Io�.sì. Tre anni fa un�amica mi portò a una festa allo Yacht Club di XXYYZZ. C�era tanta gente e mi stavo divertendo quando mi hanno presentato Joseph. Da quel momento non mi si è staccato di dosso. Da subito mi ha detto che gli piacevo, che era un colpo di fulmine, che voleva sposarmi. Avevo bevuto un paio di cocktail e non ero perfettamente sobria; mi divertiva il suo modo di fare, il suo proporsi, il suo essere sicuro che l�avrei sposato. Pensavo che fosse il solito anziano che cerca di portarti a letto. Gli davo spago fino a un certo punto e poi mi ritraevo. Stavamo flirtando apertamente e la cosa mi faceva ridere perché non avevo alcuna intenzione di stare con lui. Mancò poco che mi seguisse al bagno delle signore, mi monopolizzò allontanando chiunque cercasse di inserirsi e quando andai via, rifiutando la sua proposta di accompagnarmi, sentii il suo sguardo sulla mia schiena fino al taxi. Il giorno dopo al lavoro mi vidi recapitare un enorme mazzo di rose rosse, senza biglietto. Il giorno dopo ancora, e ancora per una settimana consecutiva, il sabato e la domenica mi arrivarono a casa, sempre senza biglietto, anonime. Il lunedì mi squillò il cellulare e riconobbi subito la sua voce. Voleva invitarmi a fare un giro sul suo yacht al sabato. Ero tentata, non ero mai stata su uno yacht, così riuscii a strappare il ...
... permesso di portare con me la mia amica e ci andai. Praticamente era una festa in alto mare, Oltre a me, Joseph, la mia amica e l�equipaggio c�erano una ventina di persone. Tra gli uomini riconobbi dei finanzieri e dei politici, tutti accompagnati da ragazze giovani che parevano più escort che ragazze come me e la mia amica. Infatti io e lei all�inizio ci arrabbiammo perché era facile confonderci e saremmo passate anche noi due per..... delle poco di buono. Però oramai eravamo salpati, avremmo comunque dovuto attendere il rientro per andarcene e così decidemmo di goderci la festa.Conoscemmo un po� tutti e scoprii che c�erano veramente delle escort, ma solo due o tre. Le altre erano come me e la mia amica, affascinate da quel mondo come falene da una fiamma, col pericolo costante di bruciarci. E infatti io mi bruciai un poco. Non per il sole, che pure prendemmo abbondantemente nei nostri bikini succinti sotto lo sguardo di quei��� iniziavo a definirli porci, ma perché mentre rientravamo al molo, dopo che mi ero veramente divertita con la mia amica e le altre ragazze, bevendo champagne e cocktail a profusione, quando Joseph mi tirò di lato della barca chiedendomi esplicitamente di succhiarglielo���. io non mi negai. Ero euforica, volevo ringraziarlo per quella giornata magnifica, e poi la sua sfrontatezza, la possibilità di essere scoperti da chiunque. Insomma, mi inginocchiai davanti a lui e glielo presi in bocca al meglio di come sapevo fare, portandolo in breve all�orgasmo proprio ...