1. Daniela l'incontro


    Data: 04/04/2018, Categorie: Etero Autore: voglioaffetto, Fonte: Annunci69

    ... vialetto di casa. Rimase piacevolmente colpita dal gusto sobrio ma elegante con cui avevo arredato. La feci accomodare in sala da pranzo dove scintillava centrale una cucina d’acciaio con una grossa cappa aspirante. “Bello!” fece lei e si sedette gettandosi sul divano coperto di cuscini sprofondandovi dentro. Si tolse i sandalini e li gettò lontano. Mi venne incontro scalza sul parquet e mi chiese: “Che si mangia?” “Lo dovresti sapere” le risposi io e accesi la griglia. Tirai fuori dal frigo gli antipasti che avevo preparato e la invitai a sedersi a tavola. Cossi le mazzancolle e le servii bollenti accompagnate dal vino freddo, mangiammo e bevemmo, forse troppo, chiaccherando piacevolmente del più e del meno, venni a sapere che adorava i gatti, i cavalli e viaggiare, che viveva ancora coi suoi e che era single da poco. Più che calava il vino e più che si scioglieva la lingua, più che gli sguardi diventavano languidi e carichi di sottintesi. Finimmo di cenare, sparecchiai in modo buffo facendola ridere e ci avvicinammo al camino acceso che crepitava allegro. Ridemmo ebbri di non so più cosa, poi tra noi calò un silenzio surreale. La guardai; il riverbero delle fiamme la coloriva, se mai ne avesse avuto bisogno e rendeva i suoi occhi quasi scuri e profondi, le labbra più carnose. Aveva un’aria da animale selvaggio, un felino che non seppi riconoscere. Il suo sguardo si fece più intenso “Leccamela” disse e si mise a pancia in su scoprendo l’ombelico su cui brillava un piercing ...
    ... d’acciaio. Io la guardai interdetto e voglioso “Leccamela, non è questo che vuoi?” mi chiese lei maliziosa tirandosi su la gonna e scostandosi le mutandine.
    
    Rimasi a torso nudo e la raggiunsi carponi, mi fermai ad osservarla, l’aveva rasata con un piccolo triangolino rosso sopra la clitoride. Le strappai di dosso mutandine e gonna, incominciai a leccarle l’interno coscia, lentamente, sentendo i muscoli guizzarle sotto la pelle liscia e fresca, poi, finalmente, arrivai alle grandi labbra, gliele morsi e gliele succhiai, aprendole con la lingua per assaporarne il miele saporoso che le grondava. Alzai gli occhi e vidi che si stava toccando i seni, pieni e polposi, bianchi come il latte sormontati di i capezzoli rosa piccoli e turgidi. “Continua, non ti fermare” mi disse ansimando. Cominciai ad assaporare la clitoride prima lentamente gustandomi ogni spasimo del suo corpo, poi sempre più veloce. Cominciai ad introdurle lentamente un dito dentro e la trovai calda e accogliente. Lo muovevo a destra e a sinistra sentendo la sua superficie spugnosa caricarsi di umori che bevevo avidamente. Quando le dita divennero due, i gemiti diventarono urla, si contrasse ed esplose venendomi in bocca ed in faccia. La leccai ancora, poi le tolsi lentamente le dita e le aprii la fica allargandole le labbra, era rossa e pulsante. Lei si rialzò, non disse una parola e mi spise con la schiena a terra. Mi spogliò, mi allargò le cosce con le mani e cominciò a baciarmi ora il pube, ora le palle, ora il ...