1. Il ricatto (2) -Il sogno-


    Data: 04/04/2018, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti

    Mi chiamo Elena e ho raccontato quel che mi accadde qualche mese fa. Dopo aver tradito mio marito ed essermi fatta divorare (per questo) dai sensi di colpa, sono rimasta vittima del ricatto di mio figlio Lorenzo. Mi ha costretta a sottostare alle sue perversioni sotto la minaccia di confessare la mia infedeltà a suo padre, l'uomo di cui sono innamorata da venticinque anni, per poi rivelarmi freddamente di voler includere nei suoi "giochi" sessuali anche mia figlia Giorgia. Sono passate tre settimane dall'ultima visita di Lorenzo. Da quando è tornato in Svizzera non ho più avuto sue notizie, se non tramite Paolo, mio marito, che (allo scuro di quale aguzzino sia) gli telefona ogni sei o sette giorni. Nel frattempo ho tentato di ricomporre la mia vita e di riprendere possesso di me stessa. Ormai ero segnata. Mi sentivo come uno di quei fogli di carta che vengono appallottolati e poi nuovamente distesi ma che è impossibile (anche stirandoli) far tornare lisci del tutto; le increspature restano per sempre. Due cose mi mandavano in fibrillazione: la sua minaccia di coinvolgere la mia Giorgia (più volte in quei giorni, ma senza trovare il coraggio, avevo pensato di metterla in guardia da lui) e il fatto di essere riuscita nel mezzo di una situazione perversa a raggiungere l'orgasmo. Avevo provato piacere nell'essere dominata, umiliata, stuprata. Che razza di donna ero? Quale futuro potevo avere come madre e come moglie? Per molte notti mi trovai a fissare il soffitto con gli ...
    ... occhi sbarrati mentre Paolo dormiva al mio fianco. Lasciavo cadere qualche goccia in più di En nel bicchiere con due dita d'acqua finché l'assuefazione mi costringeva ad aumentare ulteriormente il dosaggio. In ufficio alcune delle colleghe più empatiche capirono che qualcosa non andava e mi offrirono compagnia e sostegno. Fui vicina a rivelare loro almeno il tradimento, per liberarmi il cuore da parte del fardello, poi ebbi paura e decisi di scriverlo come un racconto condiviso in forma anonima, così, come per "esorcizzare" e illudermi di essere solo la rotagonista di una delle tante storie che riempiono le "pagine" del mondo. Qualche notte fa feci un sogno. Lorenzo tornava a casa dopo un paio di mesi che non lo vedevamo e io aprivo la porta raggiante. Gli altri erano tutti seduti a tavola per la cena (era presente anche il fidanzato di Giorgia, Robert) e c'era atmosfera di festa in tutta la casa. Abbracciai mio figlio con tutta l'emozione di una madre, mi feci consegnare la sua giacca e lo esortai a unirsi a noi a tavola. Quando stava per sedersi tutto cambiò. Mi guardava con ferocia, quasi con odio. Cercai conforto negli occhi di mio marito ma era addormentato, allora guardai verso Giorgia e Robert e anche le loro palpebre erano abbassate. La luce accogliente della casa ora pareva quella tetra e fredda di una caverna. L'unico sguardo rivolto verso di me era quello di mio figlio. Mi afferrò il petto da dietro stringendomi i seni con le sue mani grandi e forti. Poi spinse il suo ...
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