1. Il ricatto (2) -Il sogno-


    Data: 04/04/2018, Categorie: Incesti Autore: Elena Anele, Fonte: EroticiRacconti

    ... presa e il suo bastone venne "ingoiato" dal mio orifizio stretto. Sentivo il suo "acciaio" tra le chiappe e priva di raziocinio iniziai a stantuffare su mio figlio, immerso fino alle palle nel mio buchetto, mentre con due mani mi aprivo la fica fissando il volto inespressivo di Paolo. Allargavo la mia apertura e c'infilavo dentro le dita, due, tre alla volta e vibravo tutta. Poi spargevo i miei succhi sui capezzoli e li portavo alle labbra gustandone il sapore. Mentre passavo la lingua sulle mie labbra che sapevano di fica e di rossetto, accadde una cosa che mi spaventò e mi eccitò al tempo stesso: Paolo aprì gli occhi e mi guardò mentre godevo con il cazzo di nostro figlio fra le chiappe. Mi resi conto che era quanto di più avrei desiderato in quel momento. Ebbi un violento fremito e venni ancora con mio figlio dentro. Ora comandavo io il "gioco". con una mano estrassi il cazzo di Lorenzo e senza perdere contatto con gli occhi di mio marito mi chinai e lo presi in bocca fino alla gola. Lo carezzavo con la lingua e la saliva mi colava dalle labbra. Con le mani cercai i suoi testicoli ed erano sodi, sul punto di esplodere. Mi posizionai a bocca aperta fissando Paolo mentre Lorenzo inginocchiato sul tavolo stava per venire. Afferrai il suo palo e lo posizionai a pochi centimetri dalla mia bocca lavorandolo con gli ultimi colpi di mano. Non distolsi nemmeno un istante lo sguardo da Paolo e quando mi sembrò di vederlo sorridere sentì la passera in fiamme. Stavo quasi venendo per ...
    ... la seconda volta quando Lorenzo mi precedette schizzandomi in bocca, sul viso, fino ai capelli. Lo sperma era bollente e scorreva su tutta la mia faccia gocciolando sulle mie tette e sulla tovaglia. Ne volevo ancora. Mi leccai le labbra, assaporai, abbassai il viso sulla tovaglia per raccogliere ogni goccia caduta sulla tela. Intanto mi sentivo come un vulcano in eruzione. Pronta a essere scopata di nuovo. Quel che accadde però m'inorridì. Lorenzo stringeva il suo pene che lentamente stava rilassandosi e lo avvicinava alla bocca di Giorgia (che aveva lo sguardo ancora spento). Tentai di urlare ma ero ancora "muta". Lorenzo afferrò gli abbondanti seni di sua sorella e li strinse attraverso la maglietta, ma lei era immobile come un manichino. Mio marito osservava la scena, poi guardava me e mi sentivo sciogliere. Dovevo intervenire. Dovevo impedirgli di far del male a mia figlia. Spalancai la bocca ancora madida dello sperma di Lorenzo e lanciai un urlo fortissimo. Poi un altro e un altro ancora. La voce uscì fuori acuta. Giorgia e Robert si destarono, Lorenzo mi fissò e Paolo si chinò su di me: "Svegliati Elena, è solo un sogno. Hai avuto un incubo. Va tutto bene!" Mi sentii risucchiare all'indietro e aprii gli occhi con il respiro di chi ha appena corso i cento metri su una pista di atletica. Paolo era accanto a me, premuroso e continuava a ripetermi che era solo un brutto sogno e che tutto era a posto. Sì, ero sveglia e (sì) era solo un sogno, pensai, ma non andava affatto ...