GIOVANNA DAL PENTACOLO, L'INIZIAZIONE: IL SABBA
Data: 07/04/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Giovanna
Il cicalino discreto del telefono mi svegliò, ma contrariamente alle mie abitudini, ero lenta, spossata e intorpidita. Alzai la cornetta, ma non riuscii nemmeno a dire pronto: ero in uno stato di dormiveglia che non mi faceva distinguere tra sogno e realtà. Non connettevo, non sapevo dove mi trovavo ... per fortuna quella sensazione svaporò e, sempre per fortuna, Iside fu delicata, premurosa e comprensiva e quindi non mi mandò �affanculo� dicendomi che alle otto mi aspettava per la colazione ... poi, sentendomi più presente, aggiunse: - Anzi no, aspettami, tra poco sarò in camera tua ... voglio sapere tutto, ma proprio tutto! � disse allegra. �Tutto cosa?� pensai tra me, ancora stordita. Ero sola nell� appartamento e tutto era talmente in ordine e immacolato, che pensai non ci fosse stata alcuna orgia spettacolare, lì dentro, soltanto poche ore prima. Avevo sognato tutto? Impossibile, senza nemmeno toccarmi fui certa di non essere più vergine. Iside mi raggiunse mentre mi lavavo, eccitata e contenta volle sapere come era andata la notte precedente. Mi disse che alla cena avevo già suscitato folli pettegolezzi e gelosie, e che molte brontolone avevano criticato l� assenza del �signore�. Lei gongolava di gioia, sapeva dov� ero, e taceva, mentre le altre avrebbero voluto scorticarla viva ... dopotutto ero la �sua nipotina�. Si accorse del cosiddetto � terzo occhio�, il doloroso forellino praticato la sera prima con l� antico punteruolo, e controllò ciò che rimaneva della ...
... piccola ferita, commentando mentre osservava con un � Bene, bene bene ... � Intanto ci portarono la colazione ed io mangiai con avidità, ristabilendomi completamente. La giornata fu dedicata alla conoscenza di molte persone, a dialoghi su tanti, e complicati, argomenti e, incredibile, si tenne anche una conferenza sulle nuove tecnologie, su internet e sui social network, e sull� uso attento e responsabile di questi nuovi strumenti. Per me era tutto talmente nuovo, anche ciò che per altre era di normale routine: essendo vissuta in un ambiente chiuso e paesano. Mi concentrai maggiormente sul conoscere le persone e sulle dritte di mia zia, sulle Streghe, sui Famigli e sulle età rispettive ... e poi sul terzo occhio, facoltà di cui non avevo nemmeno sentito parlare ... a me sembrava di vederci normalmente e bene, come sempre. Però mi resi conto di due cose, che sott� occhi, nella visione laterale, incontrollabile, avevo l� impressione che molte persone fossero di ... come dire ... di ... una forma diversa da quella che avevano quando le tenevo perfettamente a fuoco, davanti a me. Inoltre, mentre guardavo la gente intorno a me, mi accorsi che se ci mettevo molta attenzione, la vedevo circondata da una lieve luminescenza. Come se il corpo non finisse nei limiti imposti dalla pelle, ma si espandesse, di più o di meno, con una specie di alone, impalpabile, come un arcobaleno. Nessuna di queste �nuove visioni�, però riuscivo a fissarla bene, né ad usarla con precisione. Mi insegnarono che ...