La "compagna del liceo"
Data: 08/04/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: SICILIANDO
... per incontrarci davanti al mare, imbarazzati come due ragazzini che stanno per provare a baciarsi per la prima volta. Le nostre mani si stringevano mentre camminavamo verso il mare agitato come i nostri cuori che battevano all’impazzata. Ad un tratto mi fermai, la guardai, lei sorrise con quel suo fare imbarazzato, genuino, ed io la baciai!
Un momento di quelli che ricordi a lungo, e durano a lungo. Un bacio intenso, prima morbido, gentile, delicato e poi sempre più eccitante, invadente, animale.
Le nostre labbra non si scollavano e le nostre lingue avevano imparato a conoscersi in fretta. I nostri corpi si strusciavano insistentemente finché lei non si staccò improvvisamente da me per riprendere fiato, guardarmi, e dire: “devo fermarmi qua perché mi sto eccitando da morire e se mi accendo poi non riesco a resistere senza far nulla”.
Le sue parole mi incendiarono dentro, i suoi occhi erano cambiati, dallo sguardo tenero tipico della compagna del liceo con la quale esplori per la prima volta queste sensazioni si era trasformata in una sensuale pantera che chiede quel che le spetta dopo aver stordito la sua preda. Ero eccitato da morire e lei non si era sottratta a sentire quanto allungando anche la sua mano per capire quale fosse l’effettiva consistenza di quel che avevo – costretto - dentro ai pantaloni.
Avevamo capito nitidamente che volevamo andare oltre e cosa ben più chiara che non volevamo/potevamo aspettare tanto!
Iniziammo a pensare velocemente in ...
... rassegna tutti i luoghi dove poter andare senza trovare soluzioni concrete e sicure per non farci vedere insieme finché non capimmo che l’ora era tarda e dovevamo rientrare alle rispettive abitazioni.
Tutto il tempo del pranzo io lo trascorsi coi colleghi ma non capivo cosa mi dicessero le altre persone al tavolo, ero con la testa a lei. E lei mi aveva già scritto due messaggi dove mi chiedeva se avevo immaginato un posto dove poter stare insieme anche quel pomeriggio. La mia testa vagava, ed anche la sua, ma senza trovare la meta adatta, finché – fregandomene di tutto e tutti – decisi di invitarla a venire nel mio ufficio dove c’era un divano letto comodissimo e dove per quel pomeriggio i miei colleghi non sarebbero stati presenti e non aspettavamo nessun cliente.
Lei accettò senza esitazione, dimostrando la mia stessa voglia nel volerci scoprire al 100% andando oltre e mollando ogni freno iniziale. 16:30, suona il citofono, è lei! 3° piano dico io. Eccola, fuori dall’ascensore, davanti la mia porta, dentro la mia porta, spinta sulla porta appena chiusa e baciata con l’ardore che solo nei film avevo visto prima di allora. Lei rispondeva con la medesima eccitazione, smise di baciarmi soltanto un momento per chiedere “qui siamo sicuri? Non viene nessuno?”. Io non risposi e tornai a baciarla con foga ..spingendola verso la stanza prescelta dove avevo già aperto il divano letto.
Non so chi si spogliò per primo ma entrambi avevamo una chiara voglia di scopare. Il suo corpo ...