PETTEGOLEZZI
Data: 11/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Browserfast
... ha sfiorato la coscia. Avevo dei collant velati sotto un paio di shorts di pelle assai corti, e quando prima di sedermi mi sono tolta il cappotto ho messo in mostra le mie gambe lunghe e affusolate. Ho sentito la pressione di quella mano per un tempo decisamente troppo lungo perché fosse casuale. Lui non era nulla di che. Io però ero già accesa, questo era il fatto. Ieri sera avevo combinato con un tipo su Tinder, lo faccio ogni tanto quando sono all�estero. All�ultimo però mi ha dato buca, quasi senza spiegazioni. Me ne sono rimasta in albergo. Mi sono masturbata leggendo un racconto erotico che parlava di una ragazzina che adora il cazzo ma vuole rimanere vergine e così affina la nobile arte del pompino. Mi ha fatto pensare alle mie prime esperienze e più leggevo il racconto più mi veniva voglia di succhiare un uccello. Sono venuta tre volte ma alla fine il desiderio mi è rimasto.Stasera invece molto difficilmente combinerò qualcosa, penso mentre mi rialzo dalla mia vasca da bagno. Troppa gente con cui chiacchierare, scambiarsi gli auguri, parlare del nulla. Troppi occhi addosso, anche se a me avere gli occhi addosso e sedurre è sempre piaciuto.Indosso un abito corto quel che basta perché non si veda la balza delle autoreggenti e dei tacchi molto alti. Esco a bere qualcosa con quelli della mia divisione un po' prima della festa, che è in un�area di quelle rigenerate e molto trendy, dentro una specie di centro congressi allestito per l�occasione a due passi dalla nostra ...
... sede. Arriviamo che mi sono fatta un margarita double e sono già abbastanza allegra.La cena è in realtà un maxi-buffet in piedi, birra, finger food e i soliti discorsi motivazionali del cazzo. Alcol e giochi stupidi in sequenza, un po' di musica e di ballo. Io sono sola, ma molti altri sono qui con fidanzati e fidanzate, qualcuno con i figli.Dopo un paio d'ore mi isolo un po�, facendo finta di cercare qualcosa da bere e da mangiucchiare. In realtà voglio riprendermi un attimo da tutto quel vociare, quei saluti, quelle chiacchiere. Forse è la stanchezza, non lo so, ma mi è anche passata la voglia di scopare.Di restare da sola però non se ne parla, perché proprio in quel momento si avvicina il responsabile della divisione commerciale, Matthew, un uomo a dire il vero molto bello sui 30-35 anni, elegante. Quello cioè che in teoria è il mio capo. Dico in teoria non perché non lo sia effettivamente, ma perché è troppo in alto per me e, a parte un paio di sigarette fumate in pausa non abbiamo mai scambiato altro che i saluti. Per capirci: non rendo conto a lui, rendo conto a chi sta molto sotto di lui.- Debora, ricordo bene?Ricorda bene, ne sono quasi stupita e lusingata.- Sì Matt, sono Debora � rispondo con un po� di imbarazzo.- Ho sentito parlare di te.- Ah� spero bene� - il cuore mi batte a mille. Conosco le voci che circolano su di me, sono false. Ma sapete come si dice: �sparlate, sparlate, qualcosa resterà�. E io non posso farci nulla.- Molto bene - risponde con la faccia di uno ...