1. Pochi preamboli, luis all'azione


    Data: 11/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: zap13, Fonte: Annunci69

    Il racconto che segue è frutto di pura fantasia, derivato da quei viaggi mentali che tutti ci facciamo ogni tanto, io per primo. In questo, racconto il protagonista sono io, che un giorno mi misi in contatto con un utente di a69 che mi scrisse sul sito. Guardando le foto non scorgevo il viso ma vedevo un uomo di carnagione più scura della mia, sudamericano alla vista e così si rivelò essere in seguito. Dalle diverse immagini presenti sul suo profilo si notava nettamente un fisico nella norma, senza pregi o difetti, che culminava con un pene piuttosto grosso, che sicuramente sarebbe stato un buon calibro per un piccolo inesperto come me. La sua età era almeno dieci anni più della mia, il giusto.
    
    Tra una foto e l’altra continuavano ad esserci messaggi, allusioni, fantasie, con poco interesse riguardo le nostre vite o chessò io, volevamo concretizzare tutti e due. Lui più deciso, io comunque più tentennante. Luis mi sapeva coinvolgere e nello scambio di messaggi apprezzavo davvero tanto la sua pazienza nei miei confronti, dal momento che ero un po’ frenato e timoroso. Questa pazienza appunto fu di certo un fattore determinante per quanto riguarda la concretizzazione delle nostre voglie. Dopo un po’ infatti fissammo un appuntamento. Lui viveva solo e per questo mi invitò da lui. Io ero lontano da casa sua e muovendomi coi mezzi non avevo tutto il tempo a disposizione ma questo lo sapeva. Fu così che, non senza un po’ di nervosismo, mi presentai a casa sua, in un anonimo ...
    ... palazzo come tanti in una zona della città.
    
    Quando mi aprii la porta ed ebbi il coraggio di guardarlo bene, vidi un volto che, di per sé, già era un ossimoro: se è vero che di primo achito sembrava amichevole, è anche vero che contemporaneamente sembrava un bruto, il mix giusto per una persona che si sarebbe poi rivelata cordiale e decisa, il cui scopo era uno (lo stesso mio), che avrebbe raggiunto anche grazie a quel poco di “bon ton”. Partendo dai lineamenti sudamericani la cui impressione ho appena descritto, i miei occhi scendevano verso il basso e dopo il suo torso nudo potevo vedere delle gambe abbastanza possenti nascoste da una tuta. Ciò che questa conteneva era segreto. Stretta di mano senza neanche dirci i nostri nomi (solo alla fine scoprii il suo per caso) e facendo due o tre domande di rito mi invitò a sedermi sul divano. Rifiutai la sua offerta per qualcosa da bere perché stavo bene ed una volta accomodati, si vedeva che sia io che lui eravamo a corto di argomenti, forse per disinteresse, sicuramente non più per imbarazzo. Così, notando un momento di silenzio troppo lungo, con nonchalance lo vidi premere play per un video che aveva preventivamente preparato su un portatile appoggiato sul tavolino lì davanti. Lo avrà certo fatto per creare atmosfera in quella casa le cui luci erano soffuse e i rumori sembravano quasi non entrare, ma a poco servì perché appena il video partì si diresse con decisione verso di me slacciandomi i pantaloni ed aiutandomi a rimanere solo ...
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