1. Ahi! brucia. fai piano che e' grosso


    Data: 12/04/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: FringuellinoCaldo, Fonte: Annunci69

    ... dietro il più volte citato oratorio, nascosto, vi si accedeva attraverso una porticina bassa, c'erano un paio di vecchie poltrone e qualche sedia, i ragazzi ci andavano a fumare ed a a fare altre cose, avevo preso in mano tanti cazzi e fatto parecchie seghe in quel posto.
    
    Era fatta, si alzò ed io lo seguii, anche gli altri due vennero con noi, ero un po' contrariato perché io volevo farlo solamente con T., tra l'altro, anche se ero eccitato e mi andava avevo anche un po' di paura, il cazzo di T. non era certo piccolo.
    
    Entrammo nello stanzino, la luce entrava da una finestrella posta in alto.
    
    T. si abbassò subito i pantaloni, il cazzo durissimo svettò fuori, ora si masturbava lentamente, lo sguardo famelico.
    
    Mi tolsi i pantaloni e gli slippini e lui: “Appoggiati alla poltrona con la testa... bravo allarga le chiappe”.
    
    Feci come diceva, tremante ma in attesa.
    
    “Che bel culetto che ha, liscio, sembra una femmina!” esclamò uno degli altri due.
    
    T. fece colare un po' di saliva sulla cappella congestionato e nel solco fra le mie natiche aperte.
    
    Si avvicinò al buchetto pulsante, il suo affare si appoggiò al buchetto che scompariva, coperto dal notevole diametro dell'attrezzo che si apprestava a violarlo.
    
    T. mi afferrò per i finachi e spinse.
    
    Istintivamente rilassai i muscoli anali, dopo aver vinto la naturale resistenza dello stretto pertugio il cazzone scattò dentro per qualche centimetro.
    
    Una lama incandescente.
    
    “AHI! BRUCIA, FAI PIANO CHE E' ...
    ... GROSSO”, implorai piagnucolando.
    
    Chiaramente non mi diede retta, prese a fare avanti e indietro, ogni volta più profondo, fino a che il suo ventre prese a sbattere sul mio culo “Ciak... ciak...”.
    
    Gli altri due guardavano, come ipnotizzati.
    
    Mi scopava con forza, incurante del fatto che per me fosse la prima volta.
    
    “Ahi... ahi... piano... piano” continuavo a dire, ma ora era diverso, sopportabile, anche se faceva male stava diventando addirittura piacevole, il bruciore mi piaceva. Avevo il cazzo duro.
    
    “Ce l'hai duro! Ti piace eh, lo sapevo!” diceva lui, ansimando.
    
    Ora si sentiva un suono di “bagnato”, gli umori anali facevano il loro dovere, avvertivo quel grosso corpo estraneo che mi arava le viscere, che strusciava sulle pareti del canale anale, arrivando a raddrizzare la curva del retto.
    
    Andò avanti ancora qualche minuto, ora godevo, aveva ragione lui, ero nato per questo.
    
    Anche il bruciore era bello, l'estrema dilatazione, la sottomissione.
    
    Poi sborrò, si svuotò completamente dentro di me, fu lì che rimasi fregato, quella sensazione di umido nelle viscere, nel profondo, il fatto di essermi concesso a qualcuno che mi aveva usato per il proprio piacere, pensando esclusivamente a se stesso, incurante dei miei lamenti, mi diede una gioia immensa. Una cosa che mi avrebbe acompagnato per tutta la vita.
    
    E la sborra nel culo, bellissimo! Ho sempre provato un po' di delusione qundo lo tirano fuori prima di venire, o quando per prudenza o necessità bisognava ...