1. Io e nicola al campeggio della parrocchia parte 1


    Data: 08/09/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: shineone, Fonte: Annunci69

    ... Topolino. Ma dopo poche pagine lo ripose, si voltò verso di me e mi fece cenno con un dito. Aveva uno squardo talmente provocante che mi alzai di scatto e mi ritrovai allungato vicino a lui. Era quasi nudo, eravamo soli, nessuna scusa per le sua indecisioni, così osai. La mia mano scivolò sotto le coperte e andò sulle sue gambe. erano lisce e muscolose. La mia mano ignorava completamente quei miseri slip e percorreva il suo corpo dalle caviglie alla schiena. Era un piacere accarezzarlo, ora potevo sfiorare con il mio anulare il suo ano. Lo facevo sempre più lentamente e quando il mio polpastrello combaciò sul suo buchetto, si fermò e cominciò a spingere dolcemente. Nicola aprì la bocca con un misto tra stupore e godimento stava per dire qualcosa quando, mi avvicinai e passai la mia lingua sulle sue labbra. Troncai ogni sua parola, aveva il viso stupito, ma quello che avevo fatto gli era piaciuto, si capiva dal suo sorriso, e così lo rifeci, due, tre, quatro volte. Gli piaceva e non aveva la minima intenzione di indietreggiare, anzi, accenno' anche lui a tirar fuori la lingua e il quel frangente gli infilai la mia nella gola e allo stesso tempo il mio dito cercò di penetrarlo. Nicola sgranò gli occhi, non era mai stato baciato e trattato in quel modo, ma la mia lingua era ormai dentro e danzava intorno alla sua. Ci staccammo e lui, per ripendere un po di contegno, mi disse: " ma sei matto?", io gli dissi: "senti ..", gli presi la mano e la portai sul mio uccello. Era ...
    ... entusiasta di quella nuova esperienza, il cazzo in mano gli piaceva, ma io non sentivo abbastanza il suo calore, portavo la tuta, gli slip, mi stavano stretti e cosi afferrai il suo polso e con decisione portai la mano sotto. Poi il suo istinto fece il resto. afferrava il mio cazzo, lo voleva sentire, poi mi toccava le palle, poi ancora sul cazzo, me lo scappellava. Il mio dito aveva iniziato a penetrare quel fantastico culetto, Nicola inarcava la schiena per facilitarmi il compito. Io volevo andare oltre, ora sapevo che potevo osare, quello che non mi era chiaro era dove lui si sarebbe fermato, eppure qualcosa mi diceva che quel ragazzetto di dodici anni aveva già esperienza. Così gli dissi: " mi ci dai qualche bacetto?" e lui mmi disse: " e se ci vede qualcuno??". Era fatta..e così gli dissi: " ora controllo", mi alzai, andai verso il corridoio per controllare; tornando verso il letto, avevo già tirato fuori il pisello, lo avevo anche scappellato. Mi fermai sul bordo con il mio cazzo a tre centimetri dalla sua bocca, fu un attimo, Nicola spalancò la bocca e io appogiai l'uccello duro sulla sua lingua. Chiuse e creò un'aderenza perfetta, degna di una spompinatrice di professione.
    
    La cappella sfregava la sua gola, era impagabile, e lui non lo succhiava, semplicemente lo cingeva e lo metteva tutto dentro, forse sentivo le sue tonsille, Nicola aveva la gola deformata, eppure il benchè minimo segno di rigetto.
    
    Io ero al massimo e me ne resi conto quando avvertì un abbondante ...