La lattaia 1
Data: 13/04/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: beast
Quando ero piccolo noi ragazzini giocavamo per strada senza che i nostri genitori si facessero troppi problemi. Erano gli anni 60 e niente era come oggi, niente cellulari e tante corse all’aria aperta. Erano i negozianti del quartiere che ci tenevano d’occhio, ogni tanto uscivano dai loro esercizi per sincerarsi che tutto andasse bene, che non combinassimo qualche disastro e che non ci allontanassimo troppo. Io e i miei amici giocavamo in una piccola piazzetta, che in teoria avrebbe dovuto essere un giardino, ma che in realtà non era che uno spiazzo sterrato con tre vecchie panchine di legno e qualche triste cespuglio spelacchiato. Loro tenevano d’occhio noi ma anche noi per contro, sapevamo di loro vita morte e miracoli. In particolare era la lattaia la nostra preferita, quella che faceva partire a mille i nostri ormoni da adolescenti. Era una bella donna, poteva avere tra i 35 e 40 anni per quel che ricordo, bruna e procace, dotata di due enormi tettone simili a due enormi provole che cercava inutilmente di contenere dentro dei grembiulini attillati, i cui bottoni rischiavano sempre di venir sparati nell’occhio di qualche povero cliente. Una pelle liscia, bianca e burrosa come la mozzarella di bufala, delle belle cosce tornite come i prosciutti che pendevano dietro il suo bancone. Era sposata con un agente di commercio molto più anziano di lei, che passava tutta la settimana fuori Milano per lavoro e che onestamente ci stava assai antipatico, ma forse ne eravamo solo ...
... gelosi. Mi sembra di ricordare che si chiamasse Carmela, veniva dal sud e come dicevo, era l’eroina dei nostri sogni proibiti. Un tempo non era come oggi, niente porno on-line, dovevamo accontentarci dei racconti che sentivamo fare dai ragazzi più grandi, in genere inventati di sana pianta o, quanto meno, molto esagerati rispetto alla realtà delle loro ben poche avventure. Eravamo tutti convinti che la lattaia avesse una storia di sesso con il rappresentante di una ditta di formaggi, di lui stranamente non eravamo gelosi, forse perché ogni tanto ci regalava dei formaggini e una volta addirittura ci regalò un bambolotto gonfiabile con la forma della Susanna Tuttapanna, quel personaggio a cartoni della pubblicità Invernizzi che vedevamo al Carosello. Fantasticavamo sempre sui loro incontri clandestini, senza nemmeno sapere bene di cosa si trattasse, inventandoci particolari piccanti tanto esagerati quanto inverosimili. Proprio in quegli anni cominciammo a scoprire, e raccontarci senza troppi pudori, i piaceri della masturbazione. Piero ed io eravamo addirittura arrivati a masturbarci insieme, ognuno occupandosi del proprio pisello, sia ben chiaro! Erano gli anni delle comparazioni spavalde degli organi sessuali, del “chi ce l’ha più grosso”, del “chi ce l’ha più lungo” del “chi schizza più lontano” C'erano giorni che facevamo a gara a chi si faceva più seghe, ma quel pomeriggio stavamo semplicemente chiacchierando di qualche cavolata quando vedemmo la lattaia che, con aria ...