1. La signora wanda


    Data: 13/04/2018, Categorie: Etero Autore: cinquantasei

    Questo racconto è tratto da una storia realmente vissuta da me quando, a seguito di un infortunio di macchina, mi sono sottoposto a un secondo intervento chirurgico di ortopedia.
    
    All’epoca avevo appena compiuto quarantasei anni e dopo un esame radiologico, l’ortopedico di fiducia mi aveva diagnosticato che la placca che reggeva i due tronconi del braccio si era spezzata a metà e per questo motivo dovevo sottopormi a un nuovo intervento.
    
    Ricordo che il morale quando sono uscito dallo studio del medico, dopo la visita e la diagnosi, era sotto i talloni, perché dovevo ripetere un percorso post operatorio già provato e riprovato con prospettiva del recupero con molti mesi tra gesso e fisioterapia.
    
    Il giorno del ricovero una volta raggiunto l’ospedale, Il capo sala, dopo avergli consegnato la documentazione dell’accettazione, mi assegna il posto letto in una stanza con altri due pazienti di cui uno anziano e un uomo sulla quarantina che proveniva da un’altra regione.
    
    Com’è stile del mio carattere ho socializzato subito con gli altri pazienti adoperandomi a quelle piccole incombenze che fanno bene a chi li riceve, come portare il caffe e altre piccole richieste a chi era impossibilitato a scendere dal letto.
    
    Proprio davanti alla macchinetta del Caffè ho conosciuto altri pazienti tra cui la signora Franca, donna formosa e di bell’aspetto con due bocce che hanno subito rapito la mia vista, e la signora Wanda, donna minuta alta 1.55 – bionda - occhi verdi e un ...
    ... sorriso accattivante. Tra una chiacchiera e un’altra, poiché in ospedale chi non è a letto per motivi di deambulazione cerca di passare il tempo nei migliori dei modi, ho preso a parlare con le due donne delle nostre vicissitudini e del motivo della nostra permanenza in ospedale.
    
    A sera sul terrazzino del balcone, che si affacciava nel giardino, alcuni pazienti tra cui io le signore Franca e Wanda e personale infermieristico si gustava una spendita aria primaverile e tra una chiacchiera e un’altra si era fatto tardi. La signora Franca si era congedata perché doveva andare a telefonare alla famiglia e Lucia l’infermiera del reparto dopo poco era andata via anche lei perché chiamata da un paziente.
    
    Eravamo rimasti a goderci di quella bella serata stellata io e la signora Wanda che di anni poteva avere quarantacinque. Non ricordo come il discorso fosse scivolato sulle nostre vite sentimentali, fatto sta che la signora Wanda si è lascia scappare che qualcosa in casa non funzionava bene, mi aveva parlato del marito sempre via per lavoro verso paesi dell’Asia e che le incombenze del carico famigliare erano tutte su di lei.
    
    Con quel discorso, forse, avevo intuito che Wanda era in astinenza di sesso da molto tempo, così avvicinandomi a lei ho messo una mano sotto la vestaglia e la camicia da notte baciandola. Wanda, forse, non si aspettava tanta sfrontatezza da parte mia. Comunque avevo intuito bene, perché si è subito lasciata andare e subito dopo ci siamo spostati nella vicina ...
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