L'infedele
Data: 15/04/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: ToreroDelSud
Federico lo conoscevo fino da quando eravamo bambini e giocavamo insieme sulla piazza del piccolo paese dove vivevamo. Per scherzo, avremmo avuto più o meno otto anni, mi disse che non avrebbe sposato nessun’altra al di fuori di me. Io risi a quella sua pomposa dichiarazione anche perché, pur avendo la stessa età, mi sentivo sicuramente più matura di lui e proprio per questa ragione, considerai quella promessa come una ingenua dichiarazione di intenti che si sarebbe esaurita da se con il passare del tempo.
Dalle elementari al liceo il passo è breve e Federico si dimostrò caparbiamente legato a quanto aveva dichiarato anni prima, proponendosi come mio fidanzato. Confesso che la penuria di alternative (il nostro era un paesino tutt’altro che popoloso) mi fece dire di si e, mese dopo mese e anno dopo anno, sbocciò quel sentimento d’amore che lui riteneva certo ma sul quale io, agli inizi della nostra storia, pensavo molto difficile maturare.
Federico aveva quel modo gentile di farmi sentire desiderata e bella. Quando i suoi brufoli e quella prima peluria da ragazzetto svanirono, mi resi conto che era veramente interessante e che con quel suo fisico allenato da anni di palestra, avrebbe potuto facilmente conquistare ogni ragazza della nostra minuscola cittadina.
Mi accorsi che molte nostre coetanee gli ronzavano incontro ma sbattendo contro un invalicabile muro che lui aveva eretto per proteggere il suo amore per me.
Fu durante una sera d’estate che mi diedi a lui, ...
... ben certa che quell’atto d’amore Federico se lo era conquistato con anni di devozione nei miei confronti.
A differenza di quanto avevo appreso, quella mia prima volta fu veramente deliziosa e per nulla insoddisfacente. Fede (così lo chiamavo) aveva una sensibilità quasi femminile nel toccarmi, quasi avesse timore di farmi male ed era così tenero ma appassionato che era difficile non essere soddisfatta di come facesse l’amore.
Alla fine degli studi, entrò nell’azienda agricola di famiglia rinunciando a frequentare l’Università ed iniziando ad essere economicamente indipendente. Fu allora che mi propose di sposarlo ricevendo il mio più totale assenso.
Da allora sono trascorsi una quindicina di anni. La nostra relazione è iniziata alla grande: passione, eros, complicità. Tutto era improntato a valorizzare un rapporto dove il sentimento regnava sovrano ma poi, la relazione ha incominciato a sbiadire in abitudine.
Il sesso si faceva quasi per convenzione e non convinzione e al posto di una effervescente complicità si era innestato un fastidioso senso di noia. Federico, preso dal suo lavoro, probabilmente non si era accorto di questo cambiamento che era gradualmente giunto ma io gli avevo dato il giusto peso.
Ma cosa avrei potuto fare di fronte ad un marito che neppure si era accorto di aver cambiato il suo modo d’essere? Non mi andava di affrontare una discussione che avrebbe incrinato quell’armonia che, tutto sommato, era sempre stata una costante del nostro menage ...