1. Raccontatore


    Data: 15/04/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    Il canto dei grilli appollaiati sugli alti pini che davano sul parcheggio della facoltà di studi umanistici, rompevano il silenzio di quell’estate che sembrava aver voluto anticipare i tempi più del dovuto. Una calma quasi metafisica avvolgeva le 9 del mattino in facoltà, quasi come se nessuno volesse veramente lavorare o studiare il primo lunedì di giugno. Antonio attraversò il parcheggio con passo volutamente lento perché non voleva sudare più del dovuto per poi puzzare durante l’ultima lezione di letteratura italiana della sua vita. Un lungo percorso durato 5 anni in cui aveva studiato appassionatamente ogni fase della letteratura italiana si stava per concludere e ciò lo rendeva infinitamente triste. Si era iscritto a 55 anni in quella facoltà, all’inizio degli anni 80, perché il suo precedente lavoro gli aveva concesso delle condizioni talmente generose da permettergli di andare in pensione a quell’età senza troppi problemi, In fondo cosa poteva andare storto? Ora a 60 anni appena compiuti e nel bel mezzo degli anni 80 stava per concludere l’ennesimo ciclo della sua vita. Si sarebbe probabilmente laureato con lode o comunque con il pieno dei voti. I professori lo trattavano spesso come un loro pari data l’età ed erano molto gentili nei suoi confronti. Con alcuni aveva anche stabilito rapporti un po’ più stretti uscendoci a cena o per un caffè. Eppure, sentiva di aver miseramente fallito tutto il suo percorso. Dal punto di vista didattico non c’era nulla che potesse ...
    ... recriminarsi, tutto era andato alla perfezione. La vita sociale era ciò che lo preoccupava veramente. Antonio entrò nell’aula universitaria trovando già alcuni colleghi seduti ai banchi. Del resto, la lezione sarebbe iniziata da lì a minuti quindi dovevano arrivare solo gli ultimi ritardatari come lui. Cercò con gli occhi tra la marea di ragazzi che chiacchieravano tra loro fino a quando non trovò colei che cercava. Il tram era arrivato in ritardo e gli aveva fatto perdere minuti preziosi, ma per fortuna il posto vicino a Vanessa era ancora libero. Con il suo fidato walkman al seguito, Vanessa masticava una gomma americana e guardava nel vuoto con spensieratezza. Antonio l’ammirò per qualche secondo prima di sedersi accanto a lei. Anche quel giorno era stramaledettamente bella. Esile, come una bambola, con i capelli castani scuri, indossava un vestitino grigio che le lasciavano scoperto dal ginocchio in giù. Portava una specie di bandana rossa sui capelli e un trucco leggero ma elegante sul viso giovane da 23enne. La sua pelle pareva liscia e levigata e gli occhietti vispi fissavano un punto nello spazio che ad Antonio non era dato sapere. L’uomo si sedette accanto alla ragazza per respirarne il profumo di freschezza e genuina giovinezza che era capace di rallegrargli la giornata. Era così da cinque anni ormai, ma oggi purtroppo, sarebbe stato l’ultimo giorno in cui si sarebbero visti e poi le loro strade si sarebbero divise forse per sempre. Antonio accennò un mezzo saluto e lei ...
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