mogli e donne cap 4 chiusura del racconto 10
Data: 17/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: 1945
... Un the lo prendo volentieri anch’io e senza invito si accomodò al tavolo. Sparapanzato sulla sedia appoggiò il suo zainetto a terra. Quasi a rispondere alla mia mentale domanda: pensi abbia dimenticato quando mi hai detto che volevate un figlio e che per una settimana di seguito, approfittando che tuo marito fosse all‘estero, abbiamo fatto sesso senza protezione? Ho fatto i conti con la data di nascita del piccolo e tornano alla perfezione., ma se hai dei dubbi facciamo un bel test del DNA e vediamo chi è il padre. Mia moglie scuoteva la testa e diceva: no no no, io non volevo; mi obbligavi. Si, forse è vero, ma ti piaceva. Anche io pensavo: era vero. Ero stato una settimana a Londra per lavoro. Aiutato dalla mia calcolatrice da tavola feci i conti delle settimane, coincidevano o meglio poteva essere vero che Luca fosse stato concepito in quella settimana e che “occhialini tondi” fosse il padre. Ascoltavo i dialoghi tra i due. “occhialini”: adesso fammi un the e poi vieni da me. Lei non disse nulla, ma in silenzio gli preparò il the. Se la guardava con un sorriso compiaciuto tra le labbra mentre gli preparava il the. Donatella era di spalle e lui la guardava con sguardo rapace. Quando il the fu pronto gli andò di fianco mettendolo sul tavolo. Lui colse l’attimo per infilarle la mano dietro, sotto la maglietta. Si vedeva bene la forma della sua manona, sotto la maglietta, poggiata sul culo di mia moglie . Hai sempre un bel culetto. No. Lasciami Laura provò a divincolarsi, ...
... ma… Ferma. Pensa alle conseguenze…. e mia moglie lasciò fare. Vedevo la sua mano muoversi sotto la maglietta. Poi la fece spostare contro il tavolo per essere più comodo e sempre da seduto , aiutandosi con l’altra mano, le fece scendere gli slip ai piedi. Poi le sollevò prima un piede poi l’altro facendoli spostare a terra. Poi torno con la mano al culetto. Adesso sono più comodo. Bella questa fighetta è come la ricordo e nel mentre deve averle infilato un dito dentro. Un po' stretta, deve essere un po' che non la usi bene. Vero? Mia moglie: lasciami, non voglio. Lui mi parve un po' incazzato. Visto che non collabori e fai la stronza, mentre mi gusto il tuo the, tu ti gusti il mio uccello. Vai sotto il tavolo e fammi un pompino No, non voglio Non insistere, sai che è peggio… Mia moglie affranta, le lacrime che scivolavano sul viso, si inginocchiò ai suoi piedi. Lui: no così, sotto il tavolo. Devo bere il the… e lei si mise in ginocchio sotto il tavolo in corrispondenza delle gambe aperte di “occhialini”. Prima gli slacciò i pantaloni e gli abbassò un po' gli slip per far uscire il molle pene che dopo i primi contatti con le mani di Donatella iniziò a crescere. Come un boa che si alza piano piano emerse in tutta la sua lunghezza. Non me ne ero accorto nel precedente video. Era lungo e largo. Quando il cazzo di “occhialini” fu al culmine Donatella dovette usare le due mani per tenerlo e poterlo avvicinare alla bocca. Con diligenza cominciò a leccarlo e a succhiarlo mentre lui ...