1. mogli e donne cap 4 chiusura del racconto 10


    Data: 17/04/2018, Categorie: Etero Autore: 1945

    ... soltanto e non bisogna farlo andare su e giù con la mano, fa da solo. Infatti toccò qualcosa ed il dildo si allungò e si ritrasse simulando i movimenti della scopata. Prima che mia moglie potesse connettere e dire, era già tra le sue gambe e con una leggera spinta glielo aveva infilato in figa attivandolo. Vedevo questo cilindro sparire nella vagina di mia moglie e poi uscirne senza che alcuno lo toccasse. Lui le teneva per le mani impedendole di toglierlo. Gliele tenne finché non la vide agitarsi, ma per il piacere Allora le la lasciò le mani ed andò a mettersi di fianco a lei all’altezza del suo viso. Intanto che scopi con lui puoi farmi un pompino le disse. La bocca di mia moglie si impegnò a lungo per soddisfarlo. Come si apriva per succhiarlo e risucchiarlo. Che sguardo libidinoso aveva. Infine lui si sottrasse a quel piacevole gioco portandosi tra le sue gambe Armeggiò il dildo. Dovette cambiare la lunghezza della penetrazione che adesso doveva arrivarle a toccarle il fondo utero perché mia moglie sobbalzò sul letto; no, no così, no, è troppo. Lui rise e glielo tolse, ma si stese su lei sostituendolo il dildo con il suo cazzo. Questo è caldo e sicuramente ti piace di più, no troietta? Lei bofonchiò un si. i piace di più e poi finalmente posso dedicarmi alle tue tettone. Le sollevò la maglietta portando allo scoperto le sue gonfie tette e mi sembrò di vedere il piccolo succhiarle il latte, ma la sua bocca era molto più grossa ed i suoi risucchi più violenti. Mia moglie ...
    ... si lamentava ed in breve i capezzoli erano irti e le tette rosse, infiammate, dal gran succhiare Ma il cazzo di lui accompagnava allo stesso modo le poppate Le gambe di lei, gli stivali di lei, erano intorno sai fianchi di lui che le dava delle gran pompate facendola gridare. Non era dolore, era piacere Le lasciò le tette portando bocca e lingua a quella di mia moglie che sembrava lo attendesse. Le bocche erano fuse mentre lui le pompava con velocità incredibile la fighetta. Vedevo le gambe di lei intorno alla schiena di lui sollevarsi sempre più in alto come per reazione al suo trivellare. Credevo fosse giunto il momento epico, ma lui si spostò di lato uscendo da lei. Si mise supino su letto invitandola a sedersi su lui. Lei prese il cazzo con una mano e mentre si calava su lui lo guidò nella sua vagina. Scese lentamente per non farsi del male; penso fosse spaventata dalla possibilità di sentirlo battere a fine utero. Era quasi tutto dentro; una parte, palle comprese, rimaneva fuori dalla vagina. Parve come una cavallerizza che “battesse” la sella. La vista virtuale di una cavallerizza era data da quei lunghi erotici stivali neri. Lo sguardo di lui, ed anche il mio, spaziava su mia moglie. Eravamo “presi” dalla vista della sua vagina che si riempiva risucchiando il suo cazzo, mentre lei scendeva, per poi aprirsi mentre si risollevava; dalle tette che ballavano con movimento ipnotico ai suoi movimenti ed infine dal suo viso. Aveva un viso sudato, tirato,che esprimeva piacere, ...
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