1. MI PIACCIONO LE DONNE MA PURE MI PIACE COMANDARE


    Data: 17/04/2018, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    ... ad usare lo strano strumento orientale, lo sverzino. A colpire con la giusta forza, a far gemere e gridare la sorella. Lei che mi aveva spinto a rompere il culetto alla sorellina era diventata la mia succube. Qualche anno decisamente soddisfacenti che mi hanno formato ed abituato a pretendere molto ed ottenere molto dalle mie donne. Poco dopo, andatasene la mia matrigna, eravamo d'accordo su questo da anni, restava fin alla mia maggior età quando avrei potuto disporre dei soldi ereditati dallo zio, se ne sono andate anche loro due.Eccola, in ordine, profumata e con il necessario per accudirmi, lavarmi il cazzo. Non mi piacciono i baci dopo un pompino alla merda. �Bella sen va sentendosi laudare�. Sorride, alza la testa e di nuovo arrossisce. Sarà alta un metro e sessanta, nera di capelli che porta lunghi fin quasi alle spalle, proporzionata, dimostra i suoi venticinque anni o forse meno. Ci conosciamo, siamo amici da sempre. Lei bambina ed io già ragazzo, lei giovinetta ed io quasi uomo, lei fidanzata ed io scapolo impenitente. Tra noi solo amicizia e stima reciproca. Troppo piccola prima, fidanzata poi. Dopo il matrimonio durato meno di qualche ora ci vedevamo spesso e sapevo che dopo l'infausta notte di nozze e le conseguenze anche finanziarie, il marito e la famiglia di lui l'ha tacitata con molti soldi, non aveva più voluto saperne degli uomini. Matrimonio non consumato o qualsiasi altra cosa ma il matrimonio è stato annullato.. Le davo ragione. Poi...poi la cena a casa ...
    ... sua, assenti le due ragazze alla pari, ospiti ed amanti, l'imprevedibile. Il caldo e qualche bicchiere di vino...avevano permesso che le facessi cambiare idea sui maschi.Lella, la mia succube si ferma sulla soglia del bagno incerta sul da farsi, su come usare quel che trasporta sul vassoio. E' bella, e bella l'avevo giudicata quella notte, gli occhi gelidi, inferocita. Vattene, aveva detto sibilando, vattene e non farti più vedere. La sbornia le era passata ed era passata a me. Sei un bastardo aveva detto di nuovo sibilando e lanciandosi contro di me con le unghie protese. Ne ho avuto paura e non so come abbia fatto ad immobilizzarla in un bozzolo di lenzuola. Senti Lella, eravamo sbronzi tutti e due, non ti ho certo violentata. Adesso eravamo in cucina e mi stava ancora maledicendo a bassa voce, disperata, truce. Stai tranquilla, non ti faccio niente, ti preparo il te. E così era stato. Qualche giorno più tardi si è presentata a casa mia. Ho impiegato un paio di ore a capire che voleva scopare ancora, le era piaciuto.Mi sollevo un poco posandomi con la schiena contro la spalliera del suo letto. Le spiego rapidamente cosa debba fare, accendo la terza sigaretta e mi preparo a godermi il resto del programma. Acqua e sapone, garze ed un asciugamano di quelli piccoli...Lella ora sembra distesa, si pone tra le mie ginocchia divaricate per l'ultima parte: farmelo tornare bene in tiro. Si avvicina e tenendolo tra indice e pollice lo osserva attenta, lo studia, lo scappella, poi, del ...
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