1. Quello che vuoi da me


    Data: 17/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Numero Primo

    ... po’ impacciata. - Perchè? - Voglio che entri nel personaggio. Ora metti le mani dietro la schiena. Marco tirò fuori dal cassettino portaoggetti un paio di manette, si fermò per il tempo necessario a fissarmele ai polsi. Iniziai ad avere qualche goccia di sudore sulla fronte. - Mi piace l'idea che tu non possa coprirti, anche se incrociassimo qualcuno. - Non abito lontano da qui, qualcuno potrebbe riconoscermi. - Se devo dirti la verità, non ci spero, ma non farei molto per evitarlo. Arrivammo nei pressi di casa sua, e con un telecomando aprì un cancello. - Prima che me lo chieda, ho un garage qui. Voglio fare alcune cose. Si fermò davanti ad una porta e la aprì, poi aprì la mia portiera. Di fronte a noi alcune villette avevano le finestre aperte, e le luci suggerivano la presenza di qualcuno che avrebbe potuto vedermi - Scendi per favore. - Così? - Certo, così. Scesi il più rapidamente possibile, sperando che a nessuno venisse in mente di guardare fuori da quelle finestre. Anche dentro il garage rimanevo però nascosta solo dalla penombra e dall’auto. Marco prese due corde piuttosto lunghe e le attaccò a dei sostegni sulle pareti opposte. Per un attimo fui libera dalle manette, poi mi legò i polsi lasciandomi appesa a braccia aperte. Con altre due corde ripeté l’operazione con le caviglie. Infine spostò l’auto nel parcheggio, lasciandomi completamente esposta. Stavo rabbrividendo, e non per il freddo, ma l’eccitazione era fortissima. - Hai paura? - Un po’, se qualcuno andasse ...
    ... a quelle finestre potrebbe vedermi. - Dimmi se ti fanno male le corde. - Va bene. Cosa vuoi farmi? - Vedere quanto puoi essere sottomessa. Mi afferrò i capezzoli con le dita, torcendoli e tirandoli in tutte le direzioni, fino a quando con una smorfia fui costretta a gemere. - Hai due belle tette, ma questo lo sai. - Non me lo dice mai nessuno,. - Ora qualcuno c’è. Prese due morsetti piuttosto minacciosi e li applicò ai capezzoli. - Ora faranno sempre più male, e quando li toglierò sarà il momento peggiore - Non li sopporto già più – dissi guardando la mia carne stretta in quegli aggeggi. Lui li toccò ripetutamente con le dita. - Se vuoi mi fermo e ti riporto al locale… Con quello che avevo fatto per potermi trovare lì, era l’ultima cosa che desideravo. - No, ti prego. - Anche se ti vedono? Anche se ci sentono? - Non mi interessa, basta che ci sia tu e ti stia divertendo - Io mi diverto sempre con te. - Allora continua Mi rifilò una sculacciata piuttosto forte, e continuò ad alternare colpi su entrambe le natiche. Mi sentivo avvampare - Non lasciarmi troppi segni per favore. Luca, lo sai… - Niente che domattina possa vedersi Luca faceva il turno di notte, e sarebbe arrivato a casa l’indomani mattina. Probabilmente mi avrebbe trovata già vestita per il lavoro, ma era meglio non rischiare. Mi fece vedere una frusta, con cui mi accarezzò il corpo per qualche minuto, massaggiandomi le natiche doloranti. - Non sei mai stata frustata, immagino - Certo che no… La mia preoccupazione ...
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