Quello che vuoi da me
Data: 17/04/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: Numero Primo
... era salita di livello, ma volevo che facesse di me quello che gli veniva in mente. - Te lo farò piacere, stai tranquilla - Se dubito cambia qualcosa? - No I primi colpi furono delle carezze che solleticavano la pelle della schiena senza nessuna conseguenza che non fosse piacevole. Aumentò gradualmente la forza e la frequenza, ma come aveva detto lui, mi trovai ad aspettare ogni sferzata successiva con desiderio. Sentivo il bruciore delle staffilate, ma mi piaceva, anche se cercavo di muovermi per quanto potevo per evitare in qualche modo i colpi, e gemevo. Quando si fermò mi resi conto del silenzio che ci avvolgeva, e mi chiesi se i miei sommessi lamenti o gli schiocchi della frusta fossero arrivati all’orecchio di qualcuno. - Adesso non chiedermi che cosa penserò di te però… -La cosa non mi era passata per la testa. Se sono qui accetto le conseguenze Le braccia cominciavano a farmi male, e anche il resto del corpo, più per la posizione obbligata che per il trattamento. Marco si appoggiò contro la mia schiena strizzandomi i seni. Le fitte ai capezzoli mi colsero impreparata, e saltai sulla punta dei piedi. - Questo è un assaggio di quello che potrei darti. E’ solo una piccola parte, e se vuoi potremo scoprire insieme le cose che vuoi subire. Ma per quanto posso dire, tu sei una sottomessa fatta e finita, dovevi solo trovare chi te lo faceva capire. Mentre diceva questo, mi infilò un dito nel culo. Sobbalzai leggermente, ma la mancanza di altre reazioni non fece che ...
... confermargli la validità della sua teoria. Un gruppetto di ragazzi si era fermato a parlare fuori dal cancello del cortile. Marco diede un’occhiata, poi tornò da me. - Adesso devi dirmi se ti va di andare avanti per questa strada. Non ti mancherò mai di rispetto, ma tra noi deve essere chiaro che tu, se accetti, sarai solo la mia schiava. Non aspettarti di diventare qualcos’altro. Se non ti va, si riprende da dove eravamo rimasti, senza nessun problema. Ti lascio qualche minuto per pensarci, io vado a prenderti qualcosa da bere, credo che avrai sete. - Va bene. La porta resterà aperta? - ero preoccupata che qualcuno passasse e mi trovasse sola, ovviamente - Certo che no. Non sono così cretino Mi lasciò per una decina di minuti. In quella serata avevo passato alcuni dei momenti più emozionanti che potessi ricordare. Gli avrei detto di sì immediatamente, anche se ero rimasta un po’ delusa dalla mancanza di sviluppi anche sentimentali. Mi avrebbe voluto bene, e mi avrebbe usata. Ma alla fine, era quello che volevo da lui. Quando tornò lasciò l’auto davanti alla porta, e il portone del garage nuovamente aperto. Mi versò in gola sorsate di Coca Cola, accarezzandomi con dolcezza. - Non sarai solamente l’oggetto di queste attenzioni. Tengo a te, e voglio che anche tu ti diverta. Poi, a volte sarò più duro di altre, dipenderà anche da te. Adesso vorrei farti una doccia e rimetterti in ordine prima di farti andare a casa, ma qui non ho modo. La prossima volta vedrai anche il dopo di una ...