Aline...
Data: 17/04/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: jjcale
Anni 70, ero alle superiori, in terza, e era arrivato il riposo estivo… con qualche debito scolastico. Il francese… che proprio non mi entrava nella testa… I miei non erano ovviamente felici, finchè mamma un giorno esordì ‘Luca, ho parlato con quella signora che abita da noi, all’ultimo piano, sai, la signora francese che faceva l’insegnante e da lunedì andrai da lei a fare un po di ripasso’ Beh non è che mi facesse impazzire la cosa, ma se dovevo… e mamma aveva stabilito al mattino dalle 10 alle 12, tanto ero a casa solo, e avrei avuto il pomeriggio per me.
Conoscevo la signora di vista, molto riservata, vedova da una decina d’anni. Più grande di mia madre, credo passasse abbondantemente i 50, ma era giovanile, sempre sorridente, elegante di un’eleganza sobria. E iniziai ad andare da lei, avevo un po’ di timore perché mi sembrava una persona che comunque non dava confidenza, e invece dovetti ricredermi, era straordinaria, molto dolce, mi faceva sentire a mio agio e mi faceva piacere il francese. Completamente diversa da mia madre, magra, ma attraente. Mia madre, 40 anni era di quelle donne con le forme giuste, che cercavo sempre di curiosare di nascosto, mentre Aline, così si chiamava, aveva un corpo esile, non molto alta, ma che comunque esprimeva quella sensualità nascosta, almeno coi miei 17 anni vedevo così. Mi piaceva passare le mattinate da lei. Finchè… era metà luglio e la sera ricevetti una notizia devastante, un mio caro amico era deceduto per un problema ...
... cardiaco che nessuno sospettava… ero sconvolto, era l’amico di giochi, di scuola, di confidenze adolescenziali. Il mattino dopo andai da Aline ma non ero in forma, avevo pianto e lei subito se ne accorse che ero giù. ‘Luca cos’hai? Ti si legge in faccia’ E le raccontai cosa era successo fin che mi vennero le lacrime di nuovo. Ero in piedi davanti a lei e mi fece scorrere le dita sulle guancie per asciugarmi le lacrime e mi abbracciò. Sentivo il suo profumo, il soffio del suo alito sul collo e l’abbraccio stretto, mi faceva star bene, non cercavo di allontanarmi, era riuscita ad annullare l’angoscia che avevo dentro e mi piaceva il contatto del suo corpo, il calore che emanava, non avevo mai provato nulla di simile.
Mi accarezzava il collo e mi diceva parole tenere in francese per rinfrancarmi. Non so se rendo l’idea, ma se fosse stata mia madre a fare questo, mi avrebbe dato anche fastidio, lei no. Era la prima volta che mi sentivo stringere così, o forse ero io che percepivo così e mi accorsi che il contatto mi eccitava, stavo avendo un’erezione e credo che lei la sentisse, ma qualcosa mi impediva di spostarmi da lei, avevo quasi vergogna, ma ne io ne lei ci spostavamo, finché ci scostammo e vidi il suo sguardo abbassarsi come a vedere in che stato ero. E ricominciammo il ripasso di francese.
Le lezioni andavano avanti, ma vedevo Aline con un senso diverso, cercavo di immaginarmela sessualmente, ci fantasticavo. Fino ad allora vedevo e immaginavo la donna, in mia madre, nelle ...