1. Il piacere di punire


    Data: 18/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm

    ... scompostamente che all�inizio, ma continuando nella prova. Terminai la sevizia solo quando vidi che non riusciva più a mantenere una posizione eretta, le membra erano sconvolte da tremore e il suo cuore impazzito nei battiti.Le imposi di stare dritta, immobile e presi dal mio pulmino-camper un tavolino e una seggiola. Nell�abitacolo predisposi una bottiglia d�acqua ed un bicchiere e un vassoio. Le chiesi di versarmi da bere, assicurandole la mano destra, legata dietro la schiena.Fu veramente divertente vedere come fosse assolutamente incapace d�eseguire un�operazione tanto semplice. Dapprima non riusciva ad afferrare la bottiglia, resa scivolosa dalla sua mano sudata: la fece cadere, versando parte del contenuto per terra. Confusa e intimidita dal mio atteggiamento beffardo e canzonatorio, ricominciò a tremare e a rendere ancora più difficile il compito assegnatole.Incitata a riempire bene il bicchiere, lo colmò fino all�orlo, costringendosi ad un esercizio di puro equilibrismo, per potermi servire il tutto sul vassoio.Non ce la fece.Il contenuto si versò e presa dallo sconforto, rovesciò anche il bicchiere. Così fu costretta a ripetere l�operazione, mentre io continuavo a sbeffeggiarla ed a prometterle severe punizioni. Dopo altri due tentativi, riuscì finalmente nell�intento.Le ingiunsi di stare in piedi davanti a me, mentre sorseggiavo lentamente la bibita. Sapevo che moriva di sete, dopo la corsa sfrenata e mi piaceva vederla soffrire: si umettava con la lingua le sue ...
    ... labbra screpolate e inghiottiva quel poco di saliva che aveva in bocca:�Ne vuoi anche tu?� Le chiesi, dopo aver finito il bicchiere.�Si�.grazie�� Rispose titubante, quasi incredula di tanta gentilezza improvvisa.�Ne avrai quanta ne vuoi, ma dopo essere stata punita per il tuo comportamento increscioso! Forza, entra e inginocchiati accanto al letto!�Lei eseguì, senza dire una parola. Se lo aspettava, lo desiderava.La sistemai con delicatezza sull�orlo, in modo che il tronco fosse sdraiato e le ginocchia posassero per terra:�Alzati la gonna!� Le ordinai. Scoprì un bel culetto candido che saggiai, pizzicandolo leggermente:�Aspetta qui, mentre vado a prendere un attrezzo adatto.� Le dissi e la lasciai in quella posizione d�attesa.Mi diressi verso un cespuglio, ai margini d�un bosco e cercai un rametto fresco e flessibile. Lo provai nell�aria, facendolo fischiare vicino al portellone aperto del pulmino. Osservai il suo corpo: fremette appena sentì il fruscio della verga. Indugiai ancora un po�. Era bello contemplare quel mappamondo intonso e voglioso. Mi piace procrastinare l�atto della punizione quasi quanto accanirmi nei colpi.Poi accarezzai la parte con la punta del ramo, glie lo appoggiai e ella si irrigidì. Ripetei l�operazione, finché si rilassò e a quel punto iniziai a colpirla con intensità crescente. Lei strinse le mani sulla stoffa del letto e dapprima non emise lamenti. Con la testa reclinata, guardava calare l�arnese sulle sue terga, chiudendo gli occhi nel momento ...