1. "Dì loro grazie..."


    Data: 19/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Antigone

    ... si accorse che stava per sborrarle in bocca, la buttò per terra, perché voleva continuare a divertirsi in altro modo. A questo punto gli altri tre uomini, che le si erano fatti intorno prima, approfittarono della sua bocca così accogliente; erano tutti così sporchi e luridi, uno di loro, sicuramente, anche ubriaco, infatti continuava a parlare nella sua lingua sbiascicando le parole, capì solo “Putana italiana, lava cazzi”. Mentre era oramai abbandonata al ritmo, sentì che qualcuno le aveva abbassato le mutandine e, dopo pochi istanti, stava frugando con due dita nella sua fica, sentì la voce di questo: “Fichetta streta, ma quel coglione del tuo fidanzato no rompere te bene”, e gli altri tre risero, compreso quello che le stava ancora in bocca. Cercò di stringere i muscoli, ma fu una mossa quanto mai spiacevole, quello infatti entrò senza esitazione e la resistenza incontrata lo portò solo ad eccitarsi di più e spinse più forte, ansimando: “Putanela, ti piace il cazzo dentro, eh? Guarda, cazzo in bocca e nella fica!”. Spinse ancora un po’, poi uscì e fu la volta di un altro dei quattro, che entrò con finto riguardo per poi uscire e spingere il cazzo dentro fino in fondo, muovendosi anche lateralmente, “Guarda che si allarga, bela, umida… Brava, brava…” e le diede una pacchetta sulla testa. Poi li sentì parlare tra di loro e la trascinarono in punto dove non c’erano baracche, ma ciuffi di erba sparsi qui e lì, fu buttata per terra, qualcuno la rialzo e disse: “Ora noi inculare ...
    ... te, tu buona, noi non troppo male te”, altre risate di scherno, sapeva che avrebbe sentito dolore, ma fu proprio in quel momento che vide arrivare Salvatore, che si mise in disparte non troppo lontano dal posto in cui si trovavano quegli uomini e la sua fidanzata. Lei continuava a non capire, ma non ebbe il tempo di elaborare alcun pensiero, perché sentì un corpo estraneo dentro di lei, la stavano inculando con eccesiva forza e lei sentiva qualcosa che cedeva, sentiva qualcosa scorrere sulle sue cosce, ma non poteva essere sborra, perché continuavano a stantuffare da dietro, capì che era sangue. In quel momento ricominciò ad urlare verso il fidanzato: “Ti prego, aiutami! Mi sta scorrendo sangue… ti prego…”, quello che la stava inculando disse: “Oh, poverina! Cazzo, urli tu?” e spinse ancora più a fondo. Quando ebbero finito con il suo culo, le si fecero intorno tutti e quattro intimandole di aprire la bocca, lei lo fece, ma quando si accorse che stavano per sborrare dai loro versi gutturali, quasi animaleschi, la chiuse, le avevano invaso tutto il suo corpo, non voleva anche essere impregnata dal loro seme, così che si ritrovò tutta la faccia e la maglietta sporche. Sfortunatamente per lei, il capobranco si accorse di questa mancanza e le urlò: “Troia che non sei altro! Ora noi pisciare in bocca e sopra te!”, nuovamente le si fecero tutti e quattro intorno e le buttarono addosso il loro piscio, qualche spruzzo le finì in bocca, ma la maggior parte le bagnò tutti i vestiti ed ...