Questione di labbra
Data: 19/04/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: skizzoinfoiato
Mi chiamo Alessandro sono un medico del 118, sono single e ho 35 anni, lavoro in Friuli, da noi oltre i classici e canonici codici di emergenza ne esisteva uno, totalmente inventato, e riprendeva il cognome della dottoressa di guardia medica che chiamava per dirimere le peggio stupidaggini, si chiamava codice Piera (nome di fantasia ovviamente), dal nome della dottoressa.
La postazione in cui ero di turno con orario di 12h 8-20 non aveva un cambio a vista bensì a termine turno apriva una postazione in altra sede, era un lunedì mattina di ritorno da un ricovero in ospedale quando sentii delle urla provenire dal mio ambulatorio, lì, la Pier,a in visita che mi informò di aver allertato il 118 per una sua paziente, che già prontamente aveva fatto posizionare nel mio e non nel suo ambulatorio pronta, senza dubbio alcuno a sbolognare il caso.
Ovviamente bloccai il mezzo in arrivo essendo presente e immediatamente mi accorsi della diagnosi sbagliata della dottoressa, la paziente intanto chiedeva venia presa da spasmi di dolore la basso ventre.
Mi fu chiaro che la Sig.ra Angela, una donna di 55 anni necessitasse di un cateterismo vescicale, nel frattempo la Piera si era già dileguata.
I miei volontari tutti uomini, ahimé stavano smontando e la sede chiudeva fino al pomeriggio, la Sig,ra mi dette l'autorizzazione a procedere ma non in presenza dei volontari, per quanto fossi contrario, fu irremovibile, quindi preparato il materiale, congedai i volontari che ben felici ...
... andarono via.
Era veramente un globo vescicale grosso tanto da darle problemi alla respirazione, nonostante fosse sdraiata sul lettino, era incapace di provvedere a se stessa e quindi dovetti spogliarla di persona,
Grazie alla diagnosi sbagliata della Piera, la signora era con la camicetta bianca sbottonata mettendo in mostra un bel seno grosso, non si potevano non vedere le grosse areole sotto il reggiseno color viola scuro in pizzo. Tirata su la gonna fino alla vita, provai a sfilarle le calze, ma le condizioni della paziente erano critiche e mi dette l'autorizzazione a strapparle e così feci.
Ovviamente non bastava e una volta ridotte a brandelli finalmente riuscii a rimuovere il perizoma in tinta col reggiseno, poi le feci posizionare le gambe sulle staffe in posizione ginecologica.
Mi si presentò una fica pelosissima, e la signora si scusava per la vergogna, preso del lubrificante iniziai a spalmarlo prima dell'inserimento del catetere.
Non mi soffermai più di tanto ma già questo lieve contatto provocò un gemito, che a me risultò inconfondibile, come posai il catetere fui costretto ad allargarle le grosse carnose grandi labbra, nel momento dell'inserimento un movimento del bacino non consentì l'ingresso facendo sbattere la punta del catetere sul clitoride, provocandole un gemito cupo. Eseguii nuovamente la manovra con lo stesso esito, il bacino si muoveva in modo impercettibile in alto e basso.
L'aria si stava impregnando di odorosi ormoni, la sua fica ...