L'Inferno di Anna
Data: 08/09/2017,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... era spaventata, terrorizzata. Lui l’aveva violentata e torturata e poteva continuare a farlo. Fino a che fosse rimasto lì e lei in suo potere, ma appena libera… Che faccio appena libera? Lo denuncio pensava Anna, ma era combattuta, sarebbe stato uno scandalo… in quella piccola cittadina e poi… il suo gioco. Ma se non fosse arrivata a denunciarlo si sarebbe comunque protetta. Non sarebbe ricaduta sicuramente più nelle sue mani. Quindi forse per il momento era meglio assecondarlo ed evitare che la maltrattasse ancora. Era meglio mettere a tacere la rabbia e sperare che tutto finisse prima possibile. Lui sorrise ironicamente, Anna aveva l’impressione che le leggesse i pensieri. – Tu pensi che quando me ne andrò potrai andare a denunciarmi, oppure che potrai sottrarti al mio volere. Ti sbagli. So chi sei, so dove stai, so chi sono i tuoi amici, i tuoi parenti, i tuoi figli. E sono loro che riceveranno per primi questo filmato. – L’uomo schiacciò un tasto del telecomando ed il televisore sfarfallò. Poi il film partì, chiaro, nitido e con un bel sonoro. Anna si riconobbe subito. Era sdraiata su quello stesso letto, in camicia da notte, dormicchiava, tranquilla e rilassata. La camicia era risalita per le cosce e si intravedevano le sue belle natiche, bianche e rotonde. Un corpo minuto e morbido, piccolo, ma tornito, curve sinuose e tette ancora alte. Un viso delicato e labbra deliziose. Un uomo, seminudo, quell’uomo, entrava nell’inquadratura e si sdraiava accanto a lei ed ...
... iniziava ad accarezzarla e baciarla, sulle spalle, sulle cosce e sul seno. E lei lo accettava, mugolava di piacere e spingeva le natiche verso di lui che si levava gli slip, il cazzo eretto e svettante sulle natiche di lei. Poi la spogliava, le levava il perizoma, le apriva la vestaglia, la rigirava e le succhiava i capezzoli turgidi, duri, vogliosi. Anna gemeva di piacere, si protendeva tutta verso di lui che si apprestava a montarla. – Sei un lago – dichiarava lui penetrandola in fica con due dita e vedendola contorcersi dal piacere. Anna vedeva scorrere le scene sempre più esterrefatta. Si vedeva sullo schermo mentre lo accoglieva e muggiva soddisfatta, inarcava la schiena per prenderlo più a fondo, sempre più dentro e poi accavallava le gambe sulla sua schiena per non lasciarlo andare trattenendolo e godendo di quell’invasione sempre più incalzante. Si vedevano le palle dell’uomo che sbattevano sulle natiche della matura bionda e lei che mormorava – sì, sì, ancora. – Difficile pensare che la stesse violentando. Com’è possibile pensava Anna confusa ed allibita. Mi ha drogata questo bastardo, mi ha drogata pensava Anna. Ma si rese conto che era senza armi e soprattutto con grande rincrescimento si rese conto che si stava eccitando. Ma quello che venne dopo fu peggio. L’uomo uscì da lei e mettendogli il cazzo tra le labbra, le disse – succhia troia. – E lei, senza tentennare, aprì la bocca e succhiò. – Così vacca, prendilo tutto. – E lei invece che trovare fastidio in quel rude ...