Un casuale incontro al bar.
Data: 21/04/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Franco 018.
Da tempo rappresentante di articoli per fumo, sono ad un bar tabaccheria a vendere portapipe. Conclusa la vendita il titolare mi offre un aperitivo e, mentre sorseggio, mi chiama un altro mio cliente al telefonino, chiedendomi alcuni articoli. Gli confermo di averle nell'auto e verrò subito a lasciarglieli. Quando sto per uscire da lì, una signora biondina, bassina tondotta ma molto carina da sembrare una bambola, midice di avere ascoltato la mia telefonata e, in merito, sapendo dove sto andando, mi chiede di darle un passaggio, dato che deve riprendere la sua auto che la sera prima l'ha lasciata per strada per un guasto. Ben felice di viaggiare in buona compagnia, la invito a salire nella mia Mercedes trecento ed andiamo dritti all'officina. Lei mi ringrazia e scende, ma io, le metto in mano un mio biglietto da visita in previsione che la sua auto non sia pronta o abbia nuovi problemi. Vado alla tabaccheria e, dopo neanche mezz'ora, mentre stavo uscendo col contratto di vendita, suona il telefonino e sento la voce della bambolina, la quale mi dice di aver ripreso l'auto ma ora sta camminando a stolzi e mi chiede se è lei ha commettere errori alla guida. Intuisco il suo problema e le chiedo di affiancarsi al margine della strada ed attendere il mio arrivo. Torno all'autofficina dove il meccanico, anche lui la pensa come me, mi fornisce una tanca di gasolio, data l'ora dei distributori chiusi ed io volo sulla strada dove trovo la povera donna con sul viso un'espressione ...
... affranta, come se le fosse morto qualcuno ed iola prego di scendere e farmi provare ad accendere il motore; chiaro che sul cruscotto c'è la spia del gasolio in riserva e, addirittura, il segnale acustico che ti dice che il carburante è terminato. Prendo dal mio baule la tanica e verso il gasolio sulla sua auto sportiva molto bella, rossa fiammante cabriolet. Riprovo ad accendere il motore che, dopo una breve esitazione, inizia a rombare e lei sorride come una bambina che vede la sua bambola preferita e gioisce ringraziandomi per il mio intervento così perfetto che ha risolto subito il problema. Le spiego velocemente che è solo carburante esaurito e anzi, domattina, per prima cosa deve andare a fare il pieno di gasolio al distributore. Così felice di potere ripartire con la sua auto, mi invita a cena a casa sua dove io spero abiti sola per farle compagnia anche l notte oltre la cena ma, quando ci arriviamo, trovo suo marito, un tipo basso ed un poco obeso, scherzo della natura, invece i loro figli: il maschietto, credo quindicenne, un bel biondino magro da far paura e alto ma un bel visetto. La figlia, senza dubbio maggiorenne, mi dice di frequentare l'Università ed è una biondina da infarto: viso bellissimo, seni di grosso calibro, un vitino da vespa e dei fianchi sinuosi e cosce lunghe e ben affusolate. Insomma: una gran figa. Dopo le presentazioni, lei si chiama Milena, il marito Matteo, il maschietto Paolo e la sorella Beatrice, ci accomodiamo in salotto e Joselita, la loro ...