Famiglia per bene
Data: 22/04/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: micros75
Eravamo una famiglia all'apparenza perfetta, madre impiegata, due ragazze che eccellevano negli studi il nuovo compagno di mia madre, uomo di successo che dirigeva la più grossa concessionaria della zona. Eravamo l'invidia del circondario da parte di amici, parenti e conoscenti. Ma dentro le mura di casa vivevamo in un mondo parallelo, del quale nessuno avrebbe voluto far parte. Papà, voleva che lo chiamassimo così, era stato educato rigidamente e allo stesso modo credeva che avrebbe dovuto educare le figlie della sua nuova moglie, fino ad allora avevamo vissuto un'esistenza serena. Ci era permesso uscire, andare alle feste, vestivamo le migliori marche, anche uscire con gli amici ci era permesso, ma mai nessuno delle due ha avuto il coraggio di parlare di cosa veramente accadesse in casa. Ci era permesso invitare degli amici a casa solo una volta al mese per mantenere le apparenze, e uscire una volta al mese. Agli occhi degli altri Papà sembrava solo un po' rigido, era bravo a mantenere le apparenze, ma oltre le apparenze c'era molto di più. Mio padre era un padre padrone, dentro casa Vigevano delle rigidissime regole che nessuna di noi, compresa mamma, avevano mai violato. Appena rientrata dal lavoro mamma doveva dismettere i vestiti da donna moderna e libera e indossare quelli della moglie schiava. Sì proprio i vestiti, le era permesso indossare solo una tunica con sopra un grembiule e doveva sempre avere la crestina sulla testa come quelle delle cameriere delle antiche ...
... famiglie nobiliari. Noi invece dovevamo indossare dei grembiuli bianchi tipo scolarette, e dovevamo legare i capelli con una coda di cavallo. Papà ci costringeva a tenere i capelli lunghissimi. Lui rientrava a casa tutte le sere alle sette e si aspettava che quando rientrasse tutte e tre fossimo dietro la porta ad aspettarlo in rigoroso silenzio e con la testa china. non ci era permesso guardarlo negli occhi se non era lui a darci il permesso. Se ci avesse sentito parlare da dietro la porta sarebbero stati guai. Chiusa la porta una alla volta dovevamo raccontargli cosa avevamo fatto durante la giornata, parlargli delle persone che avevamo incontrato e di cosa avevamo parlato con loro, avevamo imparato che era meglio non mentire. Una volta a settimana il sabato mattina controllava il registro elettronico della scuola e io quella settimana avevo preso un sei in matematica ed ero terrorizzata. Per ogni voto sotto il sette era sua abitudine punirci. Dopo aver controllato il registro di mia sorella, toccò a me, mi avvicinai a lui, non ci era permesso sederci in quelle occasioni, e mi misi nella posizione del controllo cioè con le mani dietro la schiena e i piedi uniti. Prima di aprire il registro papà sapeva già del brutto voto, glielo avevo detto durante il resoconto di giovedì sera, ed ero già stata punita per quello, ma il fine settimana papà aveva più tempo e diceva che poteva punirci con calma in modo che potessimo imparare a non ripetere certi errori. Non potevo parlare non ...