Famiglia per bene
Data: 22/04/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: micros75
... potevo giustificarmi, solo lui poteva darci il permesso di parlare e quindi ero lì in attesa di avere la mia punizione. Decise che quel giorno non avrei mangiato, e che tutte le incombenze domestiche sarebbero toccate a me, in più per tutto il giorno e per la domenica non avrei potuto indossare vestiti. Fecero colazione, io li servii e poi rassettai tutto in fretta, papà mamma e mia sorella mi aspettavano in soggiorno. Papà era seduto sulla sua poltrona mi chiese di avvicinarmi e io lo feci, sapevo già come dovevo posizionarmi, accanto a lui con le braccia incrociate dietro, le gambe aperte. Mio padre invitò mia sorella a scegliere il frustino per punirmi, e sapevo già che sarebbe stato uno di quelli che avrebbe provocato più dolore,altrimenti sarebbe stata punita anche lei. Mia sorella glielo consegnò e mio padre iniziò a darmi 30 scudisciate, e dopo ognuna io dovevo contarle, se avessi sbagliato avrebbe iniziato d'accapo. Dopo fui spedita in cucina a preparare il pranzo, per l'occasione della mia punizione aveva invitato mio nonno. Quando bussarono alla porta fui io ad aprire, mio nonno mi vide nuda e mi chiese cosa avessi combinato, risposi solo dopo aver avuto l'assenso da mio padre. Nonno allora mi retarguì e mi disse che avrei avuto bisogno di una punizione, che nella loro famiglia non si era mai visto un voto così basso. Sapevo già che mi avrebbe aspettato una durissima giornata, nonno era anche più severo di mio padre. Alle 13 si sedettero tutti a tavola, servii il ...
... primo, ma per sbaglio macchiai la tovaglia mentre servivo il nonno e allora lui mi disse : " appena finisci di servire torna qua subito". Finii di servire gli altri, portai il vassoio in cucina e tornai dal nonno, mi misi accanto a lui con le gambe divaricate. Mentre lui continuava a mangiare prese dal tavolo una carota che avevo servito come crudité e me la infilò tutta nella vagina senza preoccuparsi di potermi fare male, poi mi disse di andare da mia sorella che avrebbe provveduto a infilarmela e sfilarmela fin quando lui non avesse finito di mangiare e senza badare troppo alla mia sofferenza. Mia sorella estraeva e poi infilava con forza la carota, ebbe un solo attimo di esitazione e mio padre disse che sarebbe stata punita anche lei, che un ordine del nonno non va messo in discussione neanche col pensiero. Per farmi soffrire nonno lasciò nel piatto una forchettata di pasta facendo finta di non aver finito per più di venti minuti, quello fu il tempo che durò il supplizio della carota. Dopo l'ultima forchettata mia sorella tolse la carota e fu invitata a mangiarla, mio padre disse che il cibo non va sprecato. Alla fine del pranzo dopo aver rassettato mi fu concesso di bere, dentro una ciotola che papà usava quando doveva punirci c'era l'acqua con cui avevo pulito i piatti prima di metterli in lavastoviglie, fui costretta a bere e mangiare quello schifo con nonno che mi controllava a vista. Quando nonno voleva punirmi mi faceva fare il cane mi metteva un guinzaglio e mi ...