1. Mistress Juliet ep. 2


    Data: 23/04/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: coppiadiamanti, Fonte: EroticiRacconti

    Era una giornata davvero caldissima a Roma. Il termometro segnava 36°, ma se ne percepivano almeno 40°. La città era stretta nella morsa dell'afa. Mistress Juliet tamburellava nervosamente con le dita sull'enorme tavolo di vetro della sala da pranzo ricoperto di carte e fogli di vario tipo. Nella stanza c'era un silenzio quasi totale, interrotto dai mugugni di Antonio, il marito, intento a spompinare avidamente il grosso cazzo nero del primo schiavo di Mistress Juliet. Era in ginocchio sul pavimento e muoveva la testa su e giù lungo l'asta del ragazzo. Le mani accarezzavano le palle e segavano lentamente la base dell'asta ,mentre tutto il resto spariva nella bocca per poi apparire grondante di saliva, accompagnato dal forte rumore del risucchio e dello schiocco delle labbra sulla cappella visibilmente gonfia. Mistress Juliet guardava il marito con disprezzo. Non lo guardava in quel modo perchè fosse omofoba, anzi, lei era la prima a sostenere il sesso nella sua totalità, senza confini e senza restrizione alcuna.Spesso e volentieri organizzava serate per sole donne dove non erano ammessi uomini e si godeva solo ed esclusivamente di quell'amore saffico che le dava un piacere incredibile. No, lei lo disprezzava perchè non lo considerava un uomo. Antonio era il ricchissimo rampollo di un magnate dell'industria. Unico figlio ed unico erede di una dinastia che fatturava centinaia di milioni di euro ogni anno. Era un uomo dozzinale, basso, abbastanza tarchiato. Non aveva nulla di ...
    ... attraente, e non era per nulla atletico. In più era gay, impotente e con un cazzo davvero minuscolo come quello di un bambino. Perchè l'aveva sposato? Il loro era stato un matrimonio di convenienza. Un vero e proprio accordo stipulato da entrambe le parti con reciproca soddisfazione. Lui aveva una bella moglie da mostrare in società, mettendo a tacere almeno in apparenza le dicerie sul suo conto. Soprattutto nei confronti della famiglia e del padre padrone a cui non avrebbe mai osato ribellarsi rivelandogli la sua natura omosessuale. Lei invece, figlia di uno dei quartieri più poveri della capitale, avrebbe raggiunto uno status in altri modi irraggiungibile, accedendo all'infinito patrimonio di lui ed alla libertà di poter diventare quello che aveva sempre desiderato, e non una escort da due soldi come si era trovata costretta a fare per vivere. Lei voleva dominare, sottomettere, decidere e comandare sul piacere altrui. Era così diventata Mistress Juliet, facendo quello che le piaceva di più. Torturare e dominare gli uomini facendosi pagare profumatamente. Non ne aveva bisogno, ma lo faceva per placare quel suo spirito indipendente mai domo. Lui invece continuava a farsi scopare da uomini di tutti i tipi, a volte rimorchiandoli, a volte pagandoli. Nel contratto da loro stipulato non vi era alcun vincolo sessuale tra loro due. Solo una volta, all'inizio del loro matrimonio e della loro convivenza, avevano provato a scopare. Ma era stata una cosa a dir poco pietosa. Mezz'ora a ...
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