Storie di un week end
Data: 23/04/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: MAXPOERK
... cattivo e noi siamo qui per punirti!" Si allontanò dal mio orecchio dopo avermi dato un morso che mi fece salire un brivido lungo la schiena e fece scattare sull'attenti il mio soldatino, cosa che suscitò ulteriore ilarità nelle tre ragazze e un notevole imbarazzo in me. Guardai Francesca chiedendole con gli occhi cosa stesse succedendo e lei che nel frattempo aveva iniziato a stuzzicarmelo con i piedi, cosa che destava in me una certa preoccupazione data la punta ma soprattutto i tacchi delle scarpe che indossava, mi disse con tono materno, chiaramente per prendermi in giro, :"Che c'è? Hai paura poverino?Guardatelo il coglione è spaventato dalle mie scarpe! Ahahahahah" E anche le altre due scoppiarono a ridere e si avvicinarono guardandomi minacciosamente facendo aumentare in me il timore per quanto poteva succedere e la rabbia per essermi fatto incastrare da tre femmine che a mani libere avrei messo tranquillamente KO. Fu a quel punto che Manuela, bellezza dalle forme sinuose e procaci tipicamente mediterranea ma con i capelli biondi e gli occhi chiari, di statura leggermente inferiore rispetto ad Alessia, fino ad allora rimasta in disparte, che accortasi della scintilla di rabbia che invadeva il mio sguardo si sedette accanto a Francesca e poggiandomi il piede destro al ...
... centro della fronte col tacco che premeva sul mento disse:"Come osi pensare di essere degno di poterci guardare negli occhi? Tieni lo sguardo basso in nostra presenza e la tua testaccia vuota il più vicino possibile ai nostri piedi! Verme!" Mi spinse la testa verso il basso con il piede ma io per la rabbia la rialzai subito come per sfidarla e immediatamente fui costretto a piegarmi di nuovo e sbattere la testa per terra urlando per il dolore, dovuto al calcio nelle palle che mi arrivò, sentendola con la sua voce tronfia esclamare :"Hai capito che non devi mai disobbedire o te lo devo rispiegare?" Riuscii tra i gemiti di dolore a rispondere un "no" poco più che sussurrato quando un altro calcio mi colpì, stavolta poco più in alto dei testicoli ma ugualmente doloroso, facendomi lacrimare e urlare e sbattere la testa ancora più forte sul pavimento. Il secondo calcio me lo aveva tirato Francesca la quale, non contenta, mi afferrò per i capelli e tirò la mia testa verso l'alto per guardarmi con aria minacciosa: "Non ho capito bene, com è che hai risposto alla tua divina padrona Manuela?""No, divina padrona Manuela" Riuscii a rispondere io tra le lacrime e i singhiozzi, cosa che le fece urlare e battere le mani, per festeggiare la prima vittoria sul mio ego e sulla mia volontà.