1. Halloween


    Data: 24/04/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu

    ... voluttuose e per sollevarmi servono muscoli.Le sue labbra si appoggiano alle mie e con decisione la sua lingua si fa strada nella mia bocca. Oppongo resistenza e mi dimeno, ma la mano che aveva libera va ad afferrarmi i capelli e a spingere la testa in su e verso di lui, a raccogliere e rispondere a quel bacio violento, intrigante, intenso. I miei occhi spalancati. La bocca serrata il più possibile, i denti stretti. Le mani sul suo petto a spingere. Nulla. Non posso fare nulla. Sono bloccata nella sua stretta d’acciaio, penetrata dalla sua lingua prepotente, impotente nelle sue mani. Ipnotizzata dal suo sguardo di ghiaccio.“Saprò renderti docile, vedrai…” dice staccandomi da sé e rimettendomi giù.Nonappena tocco terra la mia reazione non si fa attendere e parte una sberla. Che si smorza a pochi centimetri dalla sua guancia, dato che con un gesto rapido mi ha bloccato il polso.Sono infuriata come poche volte nella vita. Ho le fiamme che mi escono dagli occhi. Mi giro di scatto e me ne vado a passi spediti verso il tavolo, dove due amiche chiedono cosa è successo dato che hanno assistito alla scena. “Ma chi è? Lo conosci? Però è bello! Ma cosa voleva? Ma ti lascerà in pace? Lo hai provocato?” e via di domande su domande.Ho le spalle girate verso il bar. I pugni contratti. Un nodo allo stomaco. E… e un leggero tepore tra le gambe… inatteso. Non sono solita a essere trattata con rudezza, tutti mi trattano sempre come se io fossi un fragile gingillo, un soprammobile delicato che ...
    ... si può rompere…“Non so chi cavolo fosse e non so come si sia permesso!” taglio corto con le ragazze.“Ma hai visto che fisico? Si, ma la cicatrice sul viso è vera o è parte della maschera?”“Che maschera?” rispondo come risvegliata dal torpore dei miei pensieri.“Beh, è vestito da stregone, non l’hai visto?”Eh? Stregone? Ok, hanno bevuto troppo! Era in giacca e cravatta, completo grigio scuro, molto bello, alta sartoria a giudicare dalla qualità della stoffa che ho stropicciato tra le mani per allontanarlo. In effetti, del tutto fuori luogo in questo locale.All’improvviso, mentre continuano a commentare la scena entrambe alzano lo sguardo alle mie spalle sgranando gli occhi. Non serve che io mi giri. Ho capito. Lui è lì.“Vieni con me!”. Non è una richiesta la sua, è un ordine. E si è sentito benissimo, senza che alzasse la voce.“Alzati e seguimi. Vieni con me, ho detto!” Il tono un po’ più alto ora.Mi alzo, inspiro a fondo, raddrizzo la schiena e mi giro a fronteggiarlo guardandolo negli occhi.“Non ho motivo di farlo. E non ne ho nemmeno voglia.” Rispondo senza alzare la voce, convinta della mia assertività e della mia fisicità.Il suo sguardo mi fulmina. La voce diventa ghiaccio tagliente: “Lo ripeto per l’ultima volta. Vieni con me!”Per tutta risposta torno a girarmi e mi siedo di fronte alle mie amiche. Sono paralizzate. Terrorizzate. Non ne vedo il motivo. E’ solo un uomo, solo un altro importuno. Ma il loro sguardo non è su di me. Si muove e capisco che l’oggetto delle loro ...