Il venditore ambulante 4 -caffè freddo- iii
Data: 28/04/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Soundserio
Dall’incontro passarono due giorni, tra me e Marco nessun messaggio, fu abbastanza chiaro, la cosa non mi preoccupò, mi consolai ripensando alla scopata magistrale fatta qualche mattina prima. In facoltà il lavoro procedeva alla grande, mi trovavo bene in collaborazione con Luca e Martino, erano due docenti molto simpatici e due uomini alla mano. A breve ci sarebbe stata la prima trasferta sui monti, non ero ancora pronto a due giorni di sola natura senza minchie da prendere, ma va beh, lo si doveva fare. Rientrando dal negozio ricevetti una telefonata da Luigi, figlio del venditore ambulante, che confermò l’appuntamento per controllare il guasto lo stesso pomeriggio, finalmente la doccia avrebbe smesso si gocciolare e perché no, avrei conosciuto meglio il figlio di Franco che era davvero un bel ragazzotto. Tornai a casa e dopo aver riordinato un po’ preparai il pranzo: fettine di cavallo e insalata. Adoro la carne di cavallo, se penso all’animale mi sento male, ma il gusto è davvero buono, ogni tanto, quando tutto procede alla grande mi regalo questo pasto. Per quel pomeriggio non sapevo proprio che indossare, ero davvero indeciso, non volevo scoprirmi troppo, nel caso avrei voluto conquistarlo pian pianino. -“Vediamo un po’, questo no, questo no, questo no..”- cominciai a svuotare l’armadio buttando tutto sul letto –“Ecco questo può andare”-. Un vecchio shorts bianco con una semplice canotta, insomma il solito abbigliamento primaverile che indossavo nella vecchia casa, ma a ...
... eccezione delle mutandine, che non indossai, infilai lo jockstrap, il culetto doveva restare in mostra se Luigi voleva buttare l’occhio.
-ZZZZZZZZZ-
Quando aprii il portone rimasi spiazzato, davanti ai miei occhi Franco con alle spalle il figlio –“Ciao Gabriele, come va?”- esordì salutandomi –“Tutto bene”- , -“Questo è mio figlio Luigi, so che vi conoscete già di vista”- incrociai i suoi occhi e facemmo un cenno con la testa per annuire. Non mi aspettavo la sua presenza, ma finalmente potei ammirare la bellezza di Luigi da vicino, uno splendido trentenne in perfetta forma fisica: occhio a mandorla castano, un viso carino e curato ricoperto da una leggera barba color castano-rossiccia e un naso pronunciato. Non aveva due grandi mani come il padre, ma una mano dalle lunga dita.
Dalla canottiera bianca sbucava un po’ di pelo che ricopriva il suo petto e il jeans da lavoro era abbastanza stretto da mettere in risalto la forma del pacco. Non male direi. Il papà invece, come al solito, da buon sessantenne indossava una camicia beige con jeans chiaro. Li feci accomodare in cucina –“Qualcosa di fresco da bere?”- , -“Ma no, non preoccuparti grazie”- rispose Luigi –“Dai, ho birra, coca-cola, succo.. ditemi voi”- , -“Dai per me una birra”- disse Franco –“Tu Luigi?”- , -“Per me un bicchierino d’acqua a temperatura ambiente”-. Servii i due e mi sedetti a tavolo accanto a Franco e di fronte Luigi –“Bè carina questa casa”- disse il sessantenne guardandosi intorno –“Si, non è male, ...