1. È facile fare i ricchioni con il culo degli altri


    Data: 09/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: chupar, Fonte: Annunci69

    Mi ritrovai, come all’improvviso, stretto tra due maschi incravattati, sul sedile posteriore di un’auto d’epoca. Eleganti, signorili nel vestiario, avevano però due sguardi assatanati e altrettanti cazzi duri che svettavano dalle patte dei loro calzoni sartoriali.
    
    Uno si accostò a me, infilandomi la lingua in bocca e tastandomi come avrebbe fatto con una donna. Poche storie, niente spiegazioni, mentre il compare si stava cominciando a sparare una sega da manuale con la destra, sbattendosi ogni tanto rumorosamente la capocchia umida sul palmo della sinistra, quasi a volerne verificare la giusta consistenza. Ricordavo solo di averli visti parlare in modo affabile, poggiati entrambi sul cofano dell’auto, e niente di più. Forse gli avevo chiesto un’indicazione stradale, forse avevo incrociato i loro sguardi dichiarando la mia disponibilità.
    
    La mia carnalità stava fuoriuscendo. Mi chinai e presi quell’uccello in bocca. Lo succhiai in modo famelico, senza ritegno. Mentre lo sbocchinavo vigorosamente, ributtai un occhio sull’altro. Quel maschio aveva una minchia enorme che avrebbe sfondato la fica di qualche bella ragazza non ancora del tutto svezzata. Il ritmo della sega aumentava, forse stava per godere. Rallentai il pompino per godermi la scena.
    
    All’improvviso uno schizzo di sborra, densa, bianca e cremosa schizzò da quella capocchia sul sedile di fronte a lui.
    
    Mentre osservavo quella mano muovere la pelle del cazzone ancora duro, scivolare su quelle grosse vene, ...
    ... gonfiatesi al passaggio della calda e densa sborra, Roberto, che era seduto accanto a me sul divano, mi distrasse dal mio sogno.
    
    - Oh, ti piacerebbe prendere un cazzo grosso come quello lì?
    
    Masturbavo da un po’ il suo bel cazzo: Sei il solito porco. Che cosa vuoi che ti dica?
    
    Mi eccitava sentirmi così sporco, mentre nella mia mente aumentava la voglia di succhiare l’uccello di Roberto. Come se mi avesse capito, mi spinse la testa sul suo bel cazzo turgido: Va beh…beccati questo che offre la casa.
    
    Per divertimento, opposi resistenza ma Roberto, continuando a vedere il porno, aumentò la pressione: E dai, non fare la difficile che c’ho le palle piene!
    
    Avvicinai la bocca, poggiando le labbra sulla cappella, mentre continuavo a masturbarlo con la destra. Spingendo con lenti colpi di bacino, fissando il suo uccello che entrava e usciva dalla mia gola, mi sussurrò: Sai, mi piacerebbe vederti scopato da un altro, magari con il cazzo grosso come quello del film.
    
    - Davvero? Chiesi stupito mentre lui lentamente mi premeva la nuca, cercando di spingere la testa verso il cazzo: Certo, ma non smettere!
    
    Sapeva quanto fossi esibizionista, ma non poteva conoscere il mio passato, le storie con mio cognato, con i suoi amici, con mio zio. Mentre facevo scorrere la lingua lungo la lunghezza del suo uccello, non potei negare a me stesso che l’idea di essere scopato da un altro che non fosse Roberto mi era balenata più volte in quelle settimane di frequentazione, nonostante mi ...
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