1. Camicia bianca


    Data: 02/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: LaCagna, Fonte: RaccontiMilu

    Lui mi aveva chiesto di farmi trovare pronta. Non sapevo esattamente a cosa sarei andata incontro, ma quell�uomo tanto più grande di me riusciva ad eccitare i miei sensi come nessuno al mondo. Ero convinta che alcune cose succedessero solamente nei romanzetti da spiaggia: mai avrei immaginato che la mia vita si sarebbe trasformata nella più avvincente e appassionante storia che la mia mente potesse partorire. Mi aveva fatto recapitare in ufficio un pacco, dalle dimensioni non eccessivamente grandi: scatola bianca con intarsi floreali dorati, un piccolo fiocco in alto a sinistra e un biglietto: �la taglia dovrebbe essere quella giusta�. Le mie colleghe erano curiosissime di capire che cosa quel dono inaspettato contenesse e io dovetti fare uno sforzo enorme per vincere la mia curiosità e aspettare di essere tornata a casa prima di aprirlo.Appoggiai il pacco sul letto, sciolsi con cura il nastro che lo teneva chiuso e alzai il coperchio. Campeggiava una stoffa bianco avorio, morbida anche solo a vederla. Presi quell�indumento fra le mani e lo sollevai: una camicia con ampio scollo sul petto, molto morbida che lasciava quasi le spalle scoperte. La stoffa trasparente non avrebbe lasciato molto all�immaginazione, lasciando assolutamente intuire quel che sotto si sarebbe celato. Mi sembrava un capo molto adatto a me, assolutamente centrato in gusti e taglia.Riposi la scatola e lasciai la camicia ben distesa sul letto.Mi concessi una lunga doccia, con olio profumato, shampoo e ...
    ... balsamo, per rendere morbida la mia pelle, i miei capelli. Mi cosparsi di crema e asciugai con cura la chioma, che adesso aveva assunto una forma molto morbida, elegante e sensuale: lunghe e morbide onde scendevano lungo le spalle fino a metà schiena, quasi in ordine casuale, ma in realtà secondo un preciso schema.Indossai la camicia, un perizoma di pizzo nero e nulla altro: piedi nudi con smalto scuro completavano lo spettacolo di una Cagna in attesa del suo Padrone. Sapevo che sarebbe arrivato, lo sentivano i brividi del mio corpo, lo avvertivo fra le gambe, perché una latente eccitazione non mi aveva abbandonato per tutto il giorno. Misi due gocce di profumo alla base del collo, esattamente dove sapevo che lui avrebbe posato il suo naso per sentire il mio odore. Mi misi sul divano, con le gambe distese e un po� divaricate e aspettai. L�attesa sembrava non finire mai, quando finalmente il telefono di casa squillò. Una, due, tre volte e poi più nulla: quello era il segnale, convenuto da tempo, che indicava l�arrivo del mio Padrone. Non ci sarebbe stata nemmeno una parola per il benvenuto, solo occhi, sospiri, mani, lingue. Era quello che più desideravo, che il mio corpo bramava e la mia mente anelava. Così aprii la porta e mi adagiai nuovamente sul divano. Desideravo che mi vedesse così: lasciva e pronta a far si che il mio corpo soddisfacesse ogni suo desiderio più oscuro.Entrò. I nostri occhi si incontrarono per un tempo che mi sembrò infinito: vidi che godeva nell�apprezzare ...
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