1. Camicia bianca


    Data: 02/05/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: LaCagna, Fonte: RaccontiMilu

    ... mi dirai solo si, perché sei la mia Cagna fedele. E� tutto chiaro?�Ancora sconvolta da quel piacere senza ritorno, quel piacere che proprio non potrei chiamare orgasmo, mossi la testa in segno di assenso. Non piacque al mio Padrone, che mi prese per i capelli e mi disse �Non ho capito, Cagna�.�Si, Padrone�, mugolai aprendo gli occhi. Ora ero la sua Cagna, dovevo conquistarmi quel ruolo. Mi buttò a terra e io mi ritrovai carponi ai suoi piedi.- �Adesso toglimi le scarpe e lecca i piedi del tuo Padrone�. Lo feci lentamente, lasciando che le mie dita sciogliessero i lacci delle scarpe prima e solleticassero le sue caviglie poi, mentre levavo via i calzini. Lentamente, uno alla volta, li riposi nelle scarpe e iniziai a dedicarmi a quei piedi. Succhiai le dita, una per una; leccai il tallone, il collo, i malleoli, l�attaccatura delle unghie. Indugiai fra alluce e indice, perché trovavo estremamente sensuale che la punta della mia lingua si andasse a incastrare proprio in quel punto. Potevo avvertire che il mio Padrone gradiva quel trattamento.Scelsi una posizione più comoda, allargando le gambe e tenendo il culo ben sollevato. La testa quasi a terra, in segno di reverenza nei suoi confronti. Con la lingua risalii lungo le caviglie, mentre con le mani sollevavo il bordo dei pantaloni. Li sfilai via e Lui mi lasciò fare. Adesso la mia lingua si dedicava ora a una, ora all�altra gamba, leccando su e giù, senza sosta. Polpaccio, ginocchia, cosce. Sentivo i peli sfregare contro la mia ...
    ... lingua, ma la sola idea che il mio Padrone gradisse quel trattamento mi rendeva eccitata e fiera. Le sue mani sfilarono via la mia camicia.Le sue mani presero con forza i miei seni, li strinsero, li strizzarono. Pizzicarono ora l�uno ora l�altro capezzolo con forza, torcendoli. Era doloroso e meraviglioso, un labile confine senza ritorno. Li tirò verso di se, costringendomi a interrompere la mia attività. Li portò alla bocca e li morse, provocandomi una fitta di dolore violentissima.�La mia Cagna ha dei capezzoli turgidi. Vediamo di mantenerli così�.Non so dire quanto a lungo durò quel trattamento, ma potevo vedere la faccia del mio Padrone e leggere nei suoi occhi un piacere che aumentava di minuto in minuto. E anche il suo cazzo diventava sempre più duro e rigido.�Adesso lo succhierai. Lo succhierai tenendo a mente queste semplici regole: non dovrà mai uscire dalla tua bocca. Non devo sentire i tuoi denti. Non supererai mai il limite della cappella. Se lo farai, strizzerò così forte i tuoi capezzoli da farti urlare. E� chiaro cagna?��Cristallino, Padrone�.La mia bocca, lentamente, si avvicinò a Lui e fece scomparire il suo membro fra le mie labbra. I suoi ordini erano semplici, ma quell�odore così forte di uomo ebbe quasi il potere di stordirmi. Cercai di tenere a mente le sue parole senza tralasciare nemmeno una virgola e all�inizio sembrava che tutto andasse bene. Poi fu un secondo la momentanea perdita di concentrazione, il bisogno di deglutire e il suo cazzo fuoriuscì ...