1. L'ostaggio (CAP 2)


    Data: 03/05/2018, Categorie: pulp, Autore: Pensionato

    ... mediante decapitazione; e per rendere la cosa più credibile si avvicinarono due figuri armati di una lunga scimitarra, che appoggiarono al collo di due di loro. I rispettivi paesi di provenienza degli ostaggi avevano dieci giorni per ottemperare alla richiesta. Li fecero rialzare, li divisero per sesso e li rinchiusero in due celle anguste. Venne loro data una sbobba in una scodella di ferro unta e bisunta ed un bicchiere d'acqua marroncina in un bicchiere di coccio sbocconcellato. Sara si accucciò da una parte e cominciò a piangere sommessamente: chissà cosa le aspettava, ma doveva essere forte e non darla vinta a questi banditi: c'erano anche americani fra loro e questo rafforzava la speranza di un intervento delle forze speciali per liberarli; si alzò e si dedicò a rincuorare le altre ragazze che sembravano più disperate di lei. Aveva per tutte parole di incoraggiamento ed un sorriso che doveva essere rassicurante. Per i propri bisogni c'erano due buglioli di legno in un angolo che mandavano un fetore insopportabile. Così passarono i giorni cercando di dormire stese in terra senza alcun riparo dal freddo notturno che non lo stringersi fra loro. Il loro rapporto con i banditi era solo con un barbuto che portava ogni giorno la stessa sbobba che quasi nessuna delle prigioniere toccava. Una mattina sentirono aprire il catenaccio della cella vicina, quella dei maschi, delle grida in arabo e e dallo spioncino videro che trascinavano via un ragazzo, che era un infermiere ...
    ... dell'ospedale. Di lì a poco udirono con raccapriccio urla che provenivano dalla direzione dove era stato trascinato il ragazzo; le urla non cessarono che dopo diverso tempo: vennero a prendere tutti gli altri, li bendarono e li portarono via, li fecero inginocchiare tolsero loro le bende dagli occhi e si presentò loro uno spettacolo orribile: un corpo nudo pendeva a testa in giù dal soffitto e sotto di lui una pozza di sangue si andava allargando prendendo impulso dalle numerose ferite sul suo corpo: riconobbero il giovane infermiere che per sua fortuna era svenuto: comparve il capo che con il suo solito stentato inglese disse:” Sono Mohamed, il vostro capo e padrone. I vostri paesi non hanno risposto alla nostra richiesta: daremo loro un esempio di quello che siamo capaci. Avanti!” E mentre un arabo riprendeva la scena un altro si avvicinò con in mano una scimitarra e che con un colpo secco fece saltare la testa al poveretto. Mohamed rise sguaiatamente, mentre tutti i prigionieri inorriditi urlarono. “Silenzio, cani infedeli, e voi che vedete queste immagini, sappiate che fra due giorni giustizieremo un altro ostaggio”: E dopo un un silenzio da attore consumato :”Questa volta toccherà ad una donna” e rise ancora più sguaiatamente. Vennero riaccompagnati nelle loro celle tremanti e spossati dal digiuno e dallo spettacolo a cui avevano assistito. “Perchè non intervengono, si chiedevano, meglio morire combattendo, che attendere impotenti il nostro destino.” Passarono anche ulteriori ...