1. Il progetto galeotto


    Data: 03/05/2018, Categorie: Etero Autore: amolafi

    E' una storia che risale a circa 25 anni fa. Avevo quarant'anni ed ero impiegato presso una grande azienda. Lei aveva cinquantadue anni, un fisico bello pieno (non grasso) da bonazza con un bel paio di tette e un culo da combattimento. Peccato che un naso troppo lungo e grosso le deturpasse un po' il viso annullando quasi del tutto il richiamo sessuale del corpo.
    
    Me la trovai davanti quando il funzionario mi convocò nel suo ufficio per affidarmi la realizzazione di un progetto del quale, in azienda, si parlava da tempo.
    
    "La signora Marella xxxxxx collaborerà con lei alla realizzazione di questo progetto sul quale l'azienda conta molto. Siete due bravi professionisti e siamo certi che dalla vostra collaborazione uscirà il meglio. Questo progetta avrà una durata prevista di diciotto mesi circa e per tutto questo periodo, per questioni logistiche e organizzative, la signora si trasferirà armi e bagagli nel suo ufficio dove lavorerete letteralmente gomito a gomito."
    
    Dopo le solite puttanate di rito ci congedò e, noi due, uscendo dall'ufficio ci demmo la mano augurandoci a vicenda buon lavoro mentre io pensavo che potevano darmi una collaboratrice un po' più bella.
    
    Cominciammo subito con la fase di preparazione e con il passare dei giorni e delle settimane, Marella, si rivelava una persona intelligente, simpatica e divertente e preparata. Tra noi nacque una confidenza e un'amicizia molto stretta, mi confidò che era stata sposata ma che il marito l'aveva lasciata per ...
    ... un'altra con il naso più bello del suo (era anche spiritosa) e io le raccontai della mia complicata relazione con Carlotta.
    
    Con il passare del tempo, sarà stata la simpatia, l'amicizia o l'abitudine, anche il suo naso non mi sembrava più tanto brutto.
    
    Con l'arrivo della bella stagione Marella cominciò a venire in ufficio con abitini leggeri e scollati che mettevano in mostra le sue belle tettone. Io facevo finta di niente ma vedendomele ballare sotto gli occhi tutto il giorno le guardavo spesso e volentieri.
    
    Una mattina che aveva un abito più scollato del solito e io glie le guardavo con più insistenza del solito mi disse:
    
    "Ho capito da tempo che ti piacciono le tette ma mi sembra che oggi stai esagerando, guardi più le mie tette del lavoro che hai davanti."
    
    Mi girai verso di lei:
    
    "Hai ragione, le tette mi piacciono da matti e se tu non fai qualcosa per coprirtele va a finire che ci infilo dentro le mani."
    
    "Dai non fare lo scemo."
    
    Per dimostrarle che facevo lo scemo la abbracciai con un braccio e con la meno libera le diedi una bella palpata di tette. Finse di scandalizzarsi ma era evidente che aveva preso il mio gesto come un complimento e io insistetti a palpargliele con lei che fingeva di respingermi.
    
    Passarono un po' di giorni durante i quali le diedi ancora qualche palpata di tette e qualche pacca sul culo ma più che avances sessuali era un gioco delle parti, io facevo lo scemo e lei fingeva di scandalizzarsi.
    
    Una mattina entrò in ufficio con ...
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