... e poi torniamo a vivere...
Data: 04/05/2018,
Categorie:
Etero
Altro,
Autore: BlackCat
... periferia, in campagna... nulla, scusa, una sciocchezza..."Mi vergogno improvvisamente della battuta idiota. Ma dato che il lavoro è il mio cruccio principale mi è sgorgata dal cuore senza pensarci."se devi avvisare qualcuno che farai tardi è meglio che lo fai subito, che dove andiamo i cellulari non hanno campo." dice salendo sul trattore "vienimi dietro!" e riparte.Per fortuna che va piano che altrimenti, tra telefonare, rimettermi il casco, chiudere il giaccone e girare lo scooter me lo perdevo!No, macché!, e come facevo a perdermi questo enorme ammasso di ferraglia rossa che lascia tracce di fango sulla strada... male che andava seguivo quelle, come Pollicino.Dopo un tempo che mi pare infinito, durante il quale ripercorro una parte della strada fatta per arrivare qui, svolta improvvisamente a destra, in una strada che io, se fossi sfrecciata con lo scooter di qua, non avrei nemmeno visto.La vegetazione dapprima si infittisce e poi va di nuovo diminuendo, fino a trasformarsi in una distesa di campi arati. L'impressione è quella di un enorme giardino circondato da un muro verde. In mezzo al giardino, o meglio, alla distesa di campi, un casale. Mi viene immediatamente in mente l'immagine di quel film di molti anni fa che mi aveva colpito... un casale in mezzo ad un campo di girasoli, una meraviglia. Beh, qui i campi sono nudi, d'altronde... è febbraio...Il trattore si ferma sull'aia. E come nei migliori film bucolici, un paio di cani accorrono abbaiando e scodinzolando, ...
... sotto lo sguardo di due gatti accovacciati presso il muro della casa. Il ragazzotto scende saltando giù dal suo potente mezzo e mi fa cenno di parcheggiare più sotto all'edificio."dentro forse c'è del lavoro per te" dice serio ma con una luce negli occhi."aspetta... in che senso?"E con un braccione muscoloso mi cinge le spalle e mi spinge dolcemente verso l'interno della casa.I cani restano fuori, i gatti ci seguono contenti e spariscono verso il fondo dell'ingresso."mà? dove sei? c'ho una ragazza che cerca lavoro!"Mi invita ad entrare nella stanza anteriore del casale, un soggiorno enorme con una grande stufa e dei divani messi a C a creare una zona conversazione. I colori sono quelli della terra, come se il panorama fuori continuasse anche dentro. Un grande tavolino basso è in mezzo alla zona divani, sgombro. A dire il vero, nonostante la mole dei divani e del tavolino la stanza sembra stranamente vuota, come... disabitata: non ci sono riviste, né libri, né soprammobili, ma nemmeno mobili inutili, non c'è un televisore, non c'è una credenza. Ci sono un tavolo lungo e otto sedie, dall'aspetto usato, il legno scuro è liscio che sembra quasi cuoio. Nel suo sembrare vuota la stanza sembra però calda, è strana la sensazione che dà.Da una porta in fondo alla sala compare una donna. Che poi... mà... avrà la stessa età del ragazzone, quindi non è di certo sua madre."carina... sicuro che possa voler lavorare per noi?""viene dalla città. ha detto che lì non c'è niente." Parlano come se ...