1. Le due mediocri amiche


    Data: 04/05/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Difficilissimo

    ... stavo vivendo. Poi mi alzai in piedi e sfilai le mutande, metto a nudo il mio cazzo che era eretto come un palo verso l’alto, era un mattone pronto a esplodere, già avvertivo la presenza di qualche goccia di sperma sulla cappella e senza pensarci molto lo puntai verso il viso di Sonia. Lei lo guardò, lo prese in mano e lo assaggiò con la sua lingua. Ebbi un sussulto di piacere e lei, apprezzando ciò che stava facendo, iniziò a succhiare e leccare come una scannata. Sono sempre stato un fermo idealista della teoria secondo il quale i maschi lo succhiano decisamente meglio delle ragazze ma qui dovevo rivedere i miei studi di anni e anni. Ragazzi questa col cazzo ci sapeva fare in una maniera unica. Succhiava, succhiava e risucchiava con un’avidità che difficilmente avevo riscontrato in altre ragazze, era un vero e proprio massaggio fatto ad arte con le labbra che stringevano il cazzo e la lingua che lo spazzolava in tutta la sua lunghezza. Approfittai del momento per concedermi una panoramica generale della situazione: prima abbassai lo sguardo sul viso di Sonia. La luce nella stanza non era molta, Debora aveva preteso di spegnere la luce del lampadario, quindi l’illuminazione era data da un’abat jour piccola posta a terra e dal leggero bagliore che si intravedeva dalla finestra, lasciata aperta. Tanto bastava comunque per notare il viso paonazzo di Sonia e il suo sguardo da porcona mentre mi stantuffava il cazzo con la bocca e tanto bastava per notare, al mio fianco, che gli ...
    ... altri due si stavano concedendo un ispezionato e decisamente gradito, a giudicare dai gemiti, 69, con Debora che si trovava sopra a Matteo. Decisi di tornare a concentrarmi su Sonia, anche perché il mio orgasmo si avvicinava inesorabile per cui le afferrai la testa con vigore e la iniziai letteralmente a scopare in bocca senza che lei mollasse un solo centimetro. Anzi sembrava quasi voler rispondere al mio segnale di sfida e iniziò a succhiare ancora con più forza, quasi fino a farmi male, quasi fino a volermelo aspirare via. Pensai che fosse cosa buona e giusta avvertirla che stavo venendo, che tra poco avrei schizzato fiumi di sborra calda ma nemmeno per il cazzo quella troia si spostò. Continuò imperterrita nel suo lavoro e io venni, tirai la testa indietro e gemetti di piacere, scaricai non so quanta sborra nella sua bocca e Sonia bevve tutto, fino all’ultima goccia. Non ebbe un sussulto, non un solo colpo di tosse né un minimo senso di disgusto, assaporò tutto, compresa una lunga e ispezionata leccata finale sulla cappella, a non volersi perdere niente. Si alzò ancora rossa in faccia, si continuava a leccare le labbra e mi ringraziò, aveva proprio bisogno di una bella bevuta di quelle! Ci mettemmo entrambi a ridere, poi mi stesi al suo fianco e riprendemmo a baciarci. Mi sentivo un po’ in dovere di farlo, anche perché, svuotato il cazzo, mi era anche passata la foga animalesca e mi stava salendo quel senso di disgusto verso di lei, tuttavia non ero il tipo che si sarebbe ...
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