mia cugina federica
Data: 05/05/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: jojo69, Fonte: RaccontiMilu
... avrei pensato di avere, visto il mio carattere timido ma, conscio del fatto che non abitando lì più passava il tempo e meno possibilità avevo di concludere qualcosa, ho osato: le ho messo una mano sul seno coperto dall�accappatoio sussurrandole le prime parole che mi son venute in mente con la certezza che sarebbe seguito un ceffone o, peggio, che facesse nascere un casino. Invece non è successo niente di tutto ciò, anzi, pareva quasi essere contenta, finalmente, di essere stata oggetto delle mie attenzioni, infatti, levandomi lentamente la mano dalla morbida sua collina mi disse �ehilà siamo diventati intraprendenti eh!� Non ci volevo e non ci potevo credere: Mia cugina che io avevo sempre ritenuto inarrivabile, che avevo messo su un piedistallo come una dea, era una donna, normale, con le sue debolezze e desideri, coi pregi e difetti delle persone comuni. La lascai passare e data l�occasione le diedi anche una pacca sul sedere che lei ricambiò con uno sguardo malizioso prima di chiudersi in camera sua a cambiarsi. La sera stessa mentre guardavamo la televisione, lei era solita mettersi a letto ed io mi sedevo accanto a lei tenendole la mano, e per me era il massimo, ma quella volta fu lei a mettere la sua mano all�altezza del petto e costringendomi così ad accarezzarle i capezzoli e dopo ad intrufolarmi nello scollo del pigiama riuscendo ad impastare quel ben di Dio che mi veniva offerto. Purtroppo la vicinanza del fratello, con cui divideva la stanza, non permetteva ...
... altro ma nelle giornate che seguirono ci furono diverse occasioni per appartarci. I miei zii, come molti altri parenti, avevano delle casette in una zona fuori città e nei periodi più caldi o in determinate occasioni vi ci trasferivano e questa era una di quelle. Situate tra campagna e mare offrivano l�opportunità di una maggiore libertà di movimenti, infatti, non essendo tutte abitate stabilmente, queste casette, distanziate l�una dall�altra da enormi spazi, davano la possibilità di imboscarsi facilmente. E così fu. Il pomeriggio di quel giorno, dopo il pranzo, il sole picchiava come solo giù in Sicilia sa fare e mentre gli adulti andavano a riposarsi i ragazzi si sparpagliavano per ogni dove. Mio cugino assieme ad altri ragazzi andò a giocare chissà dove ed io e mia cugina ci siamo rifugiati in un posto che avevo scoperto qualche anno prima. Un enorme roveto cavo all�interno era il posto ideale, infatti, da fuori non si vedeva all�interno e spostando alcuni rami ci si poteva accedere, pur se dolorosamente. Questo era il mio rifugio quando volevo stare un po� da solo o quando volevo nascondermi dopo aver fatto qualche cazzata, e questo è diventata la nostra alcova per quel periodo. Appena entrati, ci siamo abbracciati e baciati come se non avessimo atteso altro nella nostra vita. Ho cominciato ad accarezzarle i lunghi capelli biondi e intanto che le mie mani si perdevano sul suo corpo, spiavo le sue reazioni fissandola nel blu dei suoi occhi. Da quando eravamo venuti in questo ...