mia cugina federica
Data: 05/05/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: jojo69, Fonte: RaccontiMilu
... essere toccati, guardati e baciati: e così feci. Come se temessi di rompere quel magico attimo le allargai le piccole labbra e con delicatezza cominciai a lapparle il bottoncino che spuntava come una vetta in un bosco nel mese di ottobre. Al primo tocco serrò le gambe in un riflesso involontario per poi tornare ad aprirle lasciandomi continuare nel mio lavoro che, nel volgere di pochi minuti, la portò alle vette più alte del godimento. Non potendo urlare il suo piacere si morse il palmo della mano mentre con l�altra mi spinse più forte contro la sua fica in una muta richiesta di proseguire. Non me lo feci ripetere e continuai a lambirla ancora e ancora fino a farle raggiungere un altro orgasmo. Ad un certo punto non capii se il piacere era più suo o mio nel vederla godere così tanto. Ero tanto preso da quest�orda di sentimenti che dimenticai il mio piacere, infatti avevo il cazzo dritto come un fuso che premeva sulla ruvida terra e chiedeva solo di liberarsi. Anche lei capì che era giunto il mio momento di darmi piacere e non appena mi misi supino s�impossessò di nuovo del cazzo e cominciò a smanettarlo a guisa di pompa di bici ma in un modo così frenetico da farmi male. Le chiesi di calmarsi e le spiegai cosa doveva fare senza rischio di staccarmelo. Lei si accoccolò meglio sul fianco e con una delicatezza infinita cominciò a menarmelo, scappellandolo fino in fondo per poi risalire, e mentre lo faceva guardava una volta me, spiando le mie reazioni, e una volta il cazzo come ...
... se per lei fosse una cosa nuova. Mi venne spontaneo chiederle se avesse mai avuto per le mani un membro maschile e se sapeva cosa farci. Mi rispose che l�unico che aveva visto era quello del fratello e che risaliva a quando, piccola, faceva il bagno con lui, nella vasca di casa. Uno dei ragazzi che aveva conosciuto glielo aveva fatto accarezzare al di sopra dei pantaloni e quindi la sua esperienza era limitata. Una tale dichiarazione non poté che ringalluzzirmi. Ero il primo, dunque, a cui dedicava delle attenzioni così complete. Allungai una mano e le accarezzai i capelli in un impeto di tenerezza per poi portarla sul seno che pendeva, stuzzicandole il capezzolo. E così mentre lei continuava a segarmi io ricominciavo a stuzzicarla, ma mi allontanò la mano non volendo essere distratta e fattasi più vicina continuò quel bellissimo su e giù. Era talmente vicina che potevo sentire il suo alito sulla cappella, dandomi sensazioni sublimi. Stava imparando in fretta mia cugina perché oltre al cazzo cominciò ad allungare le mani anche sulle palle accarezzandole intanto che si alternava con la sega. In un impeto di libidine provai a spingerle la testa verso giù sperando che, magari lo prendesse in bocca, ma lei si ritrasse chiedendomi cosa volessi fare. Gli spiegai che per farmi cosa ancor più gradita avrebbe potuto darmi un bacino, la dove c�era il terzo occhio che ammiccava speranzoso. Mi disse che alcune amiche le avevano parlato di una certa pratica che facevano ai loro ragazzi, ...